Il bisonte, animale-icona del selvaggio West americano, un giorno tornerà a correre selvaggio nelle grandi pianure, grazie a una roadmap di recupero preparata da un gruppo di scienziati internazionali. Lo scrive il Guardian citando un documento dellIucn, lorganizzazione internazionale per la conservazione della natura.
Lo studio dellIucn, redatto da decine di scienziati ed esperti di bisonti di Messico, Usa e Canada, afferma che cè una seconda possibilità di salvaguardia per la specie, quasi un secolo dopo che questi animali furono salvati dallestinzione.
Il successo di questo programma di salvaguardia dipende però dalla reale possibilità di mettere a disposizione migliaia, forse milioni di ettari, dove i branchi di bisonti possano spostarsi e pascolare liberamente, questo rivedendo anche i regolamenti governativi e «ripensando» quello che deve essere latteggiamento pubblico verso di loro. Attualmente cè solo una residua popolazione di bisonti di pianura allo stato brado, si trova nel parco nazionale di Yellowstone, negli Usa.
«I prossimi 10-20 anni presentano opportunità di conservare il bisonte americano come specie selvaggia e ripristinarla come una presenza importante dal punto di vista ecologico in molti ecosistemi del Nord America», si afferma nello studio, aggiungendo che questi animali sono fondamentali per la conservazione delle grandi praterie americane. Uno dei problemi, però, è che in molti - soprattutto gli allevatori di bestiame del West - vedono i bisonti come un problema per le coltivazioni e i pascoli per il loro bestiame.
«La sfida maggiore che ci troviamo davanti - spiegano gli autori dello studio - è quella di far superare alla gente lidea che il bisonte, che ha avuto una profonda influenza sulla storia del Nord America, socialmente, culturalmente e dal punto di vista ecologico, non sia più un qualcosa legato strettamente al territorio».
Un tempo, decine di milioni di bisonti si spostavano liberamente, migrando e pascolando nelle grandi pianure e alture del Nord America, dallAlaska al Messico settentrionale. Ma già allinizio del XX secolo questo grande erbivoro era stato quasi completamente spazzato via da una caccia massiccia messa in atto dai colonizzatori europei per soddisfare soprattutto la richiesta del mercato del pellame. Nel tentativo di preservare il bisonte dallestinzione sono stati fatti anche recentemente alcuni sforzi, e ora circa 31mila di questi possenti erbivori vivono allo stato brado.
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