La SpeziaAcam chiude? La colpa è del Giornale e della sua inchiesta sulle gestioni ballerine di una società che conta 46 milioni di passivo in bilancio con debiti verso le banche per oltre 200 milioni. La colpa è di chi ha provato a denunciare una situazione che ricade sui cittadini della Spezia che, da anni, con le loro tasse coprono le voragini create da chi gestisce la multiservizi. «Sciacallaggio sulla pelle dellazienda e dei lavoratori», così è stata definita linchiesta del Giornale dallamministratore delegato di Acam, Ivan Strozzi. A presiedere la seduta è stato il presidente Giacomo Gatti, gruppo Pdl. Da lui sono partite le domande più «piccanti» allad di Acam. Un fuoco di fila che ha ripercorso la storia della municipalizzata ed al quale Strozzi ha dovuto rispondere. Nessuna ammissione però, più che altro una visione del futuro che non salva la «politica spezzina». In pratica un atto di accusa che non risparmia le storiche maggioranze di centro sinistra. «Stiamo compiendo un grosso sforzo per risanare lazienda, razionalizzare. Ci sono alcune partecipazioni che dobbiamo dismettere, stiamo seguendo il piano industriale approvato - ha dichiarato lad scaricando poi la responsabilità sulla stampa -. Se i giornali remano contro danno unimmagine errata dellazienda che si ripercuote negativamente su questo processo».
Strozzi ad un certo punto, incalzato dal fuoco di fila delle domande di Gatti, ha polemizzato: «Negli ultimi anni il consiglio comunale ha preso tonnellate di valium su Acam. Dove era la politica? Io conosco il problem solving e comunico quando risolvo i problemi, non prima». Nel rispondere ai quesiti, nel corso della sua audizione, Strozzi ha puntualizzato alcuni aspetti: «Linvestimento nel Parco del Volturno, forse è stato anche creativo, ma poco efficace, il suo valore si è molto svalutato, ne usciremo. Attualmente in Acam cè solo un consulente e sugli straordinari stiamo mettendo in campo azioni per contenerli, appena avremo dati precisi consegneremo le tabelle»
Resta comunque da chiarire il passato, dove i consulenti erano ben oltre alle cifre di oggi. Ma le domande poste da Giacomo Gatti e riprese da altri consiglieri di Pdl e Lega Nord non sono andate giù alla maggioranza. Invece di concentrare la loro attenzione sul problema Acam i discorsi dei consiglieri di centrosinistra hanno toccato la posizione di Gatti e le accuse dei giornali. Laura Cremonini, per esempio, è esponente del Pd ed anche addetta stampa del deputato Andrea Orlando (fu lui a minacciare querela al Giornale per aver scritto che la sorella Silvia è dipendente della multiservizi spezzina): «Cè una conduzione politica della commissione che è difficile da accettare - ha detto in aula -. Il nostro gruppo valuta azioni che possano portare anche alla sfiducia del presidente». Simona Cossu (Prc) si è addirittura scandalizzata per il fatto che il presidente della commissione facesse domande dettagliate a Strozzi: «Questo è un plotone di esecuzione» ha tuonato.
Una delegazione di circa una cinquantina di lavoratori dellAcam ha poi fatto sentire la propria voce, e soprattutto la presenza, in Comune durante i lavori della commissione. I lavoratori hanno chiesto ed ottenuto di parlare prima dellinizio dei lavori dichiarando che vogliono «sobrietà e responsabilità dai politici che devono smetterla con lotte politiche sulle spalle dei lavoratori». «Lattacco fatto alla stampa da parte di Strozzi e da esponenti del centrosinistra è vergognoso - accusa Gatti -, soprattutto perché arriva da una parte politica che si straccia le vesti chiedendo libertà di informazione in certi casi e poi accusa la stampa quando pubblica dati scomodi.
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