I cani avranno la loro «città» alla Bufalotta: il sogno di Vanessa è realtà

Immaginate un canile come non l’avete mai visto prima. Dotato d’impianto fotovoltaico, tanto per incominciare, con un ospedale veterinario aperto 24 ore su 24, un supermercato low-cost di prodotti per animali e una zona didattica dove insegnare ai bambini come rapportarsi con i loro amici a quattro zampe e con determinate razze in particolare. E ancora: il progetto originario prevede uno spazio ristoro dove fare l’aperitivo e persino una struttura ricettiva nella quale fermarsi a riflettere sull’adozione nel caso in cui una persona necessitasse di più tempo. Un sogno? Non proprio. L’idea è venuta a Vanessa Branca, autrice televisiva, romana, una vita spesa nel volontariato, che fin da bambina fantastica di realizzare un complesso di questo tipo. E che da un anno a questa parte si sta adoperando per trasformare il sogno in realtà, anche grazie all’appoggio del Comune e dell’assessore all’Ambiente Fabio De Lillo.
«Si chiamerà la città dei cani», esordisce l’ideatrice del progetto. E quando dice «città» intende una città vera e propria. In grado di accogliere cani e gatti bisognosi di aiuto ma anche i padroni. «Mi piacerebbe che diventasse un luogo di ritrovo dove gli amanti degli animali possano trascorrere del tempo insieme e non un semplice canile», sorride Vanessa. Ma altrochè canile: ascoltandola parlare scopriamo che quello che ha in mente si avvicina di più a un resort di lusso. L’ambizione neanche troppo velata è di diventare un punto di riferimento a livello nazionale. Già pronto il terreno; a meno d’intoppi dell’ultimo minuto entro un anno e mezzo le Città dei Cani vedrà la luce alla Bufalotta. «Tra le altre cose - prosegue Vanessa - realizzeremo un portale dove consultare i profili degli animali presenti nella struttura, con la loro storia e le loro fotografie». Nelle sue intenzioni il portale servirà anche a dare una mano alle cosiddette «associazioni trasparenti», ovvero quelle associazioni che ospitano un numero di cani ristretto, in modo da aiutarle ad acquisire maggiore visibilità così da favorire le adozioni.
In una città in cui il problema del randagismo è più vivo che mai, stando alle ultime stime ammonterebbero a oltre 5mila i cani senza padrone che girovagano per la Capitale, con i canili che sono sul punto di scoppiare tanto sono pieni e che non sempre si dimostrano all’altezza della situazione, la città di cui parla Vanessa rappresenta senz’altro una soluzione interessante. Incredibile l’entusiasmo suscitato fin qui dal progetto. «Il sostegno che ho ricevuto da parte della gente mi ha lasciato senza parole» confida l’artefice di tutto questo. Per pubblicizzare l’idea della «Città dei Cani» Vanessa ha fatto perno su Facebook e nel giro di un anno il gruppo che ha appositamente creato sul social network ha totalizzato più di 7mila contatti.


«In questi mesi mi hanno scritto in molti dicendomi di volere fare una donazione - racconta - c’è chi si è proposto di vendersi i quadri pur di poter dare il suo contributo e perfino chi si è detto pronto a devolverci un terreno dove realizzare la struttura nel caso non ce l’avessimo già». Un'autentica maratona di solidarietà, non c'è che dire, a riprova del fatto che Vanessa sembra aver colto nel segno.

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