I capolavori di un regista ribelle

Milano giunge per prima, ed è anche giusto. In attesa di ricordare Marco Ferreri sui palcoscenici internazionali dei prossimi Festival di Cannes e Roma, la città natale del grande regista scomparso a Parigi il 9 maggio 1997 ospita - al cinema Gnomo fino al 18 marzo - una rassegna a lui dedicata, dal titolo Ferreri, I Love You. Un’occasione per tuffarsi nel suo cinema ribelle, refattario alle regole e insomma anarchico, e per accorgersi che ormai un decennio è trascorso (l’ultimo film fu Nitrato d’argento del 1996), nel calendario e sugli schermi, senza i suoi scatti di imprevedibilità. Materia prima pregiata e sempre più rara in un cinema che, troppo spesso, offre stanchezza e manierismo, anche e soprattutto nelle firme registiche più «coccolate» da pubblico e critica. «Aveva un pessimo carattere - dice di lui il critico cinematografico e suo vecchio amico Paolo Mereghetti - rispondeva alle interviste con mezze frasi che assomigliavano spesso a grugniti, era il primo a ributtarti addosso con sarcasmo le frasi fatte o le domande retoriche o inutili, ma quando si metteva dietro la macchina da presa si trasformava: i suoi film sono autentici capolavori di linearità e chiarezza, senza sbavature, tesi e carichi come un arco sotto tensione, pronti a scoccare la loro freccia dritta sull’obiettivo». Tripla proiezione è prevista invece per stasera con Ciao Maschio (ore 18), oggi e domani (ore 20) e La casa del sorriso (ore 22.30). A seguire, fino a domenica 18, film come Il seme dell'uomo (giovedì 15, ore 18), La grande abbuffata (venerdì 16, ore 20), Chiedo asilo (venerdì 15, ore 22.30), replicate in differenti orari fino a domenica. Sabato alle 18.30 è atteso invece il documentario omaggio Ferreri, I Love You, diretto da Fiorella Infascelli, con materiale di repertorio e interviste ai più stretti collaboratori del regista e ad attori che hanno lavorato con lui.

Domenica alle 16 il capolavoro La donna scimmia, storia grottesca (il cui finale venne censurato dallo stesso produttore Carlo Ponti) di un furbastro (Ugo Tognazzi) deciso a sfruttare come un fenomeno da baraccone l’immagine spettacolare e terrificante di una donna pelosissima, che arriva a sposare pur di legare a sé. Per informazioni Ufficio Cinema 02.88.462.452.

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