È stato intercettato in una famosa case daste fiorentina il cratere apulo risalente al IV secolo avanti Cristo recuperato dai Carabinieri del Nucleo di Tutela beni Artisti e Culturali di Genova. Il pezzo ha un valore enorme e dovrà essere collocato in un museo appena sarà possibile.
Per capire di cosè bisogna sapare che nellantica Grecia con questo nome si identificava un vaso utilizzato per mescolare lacqua al vino. Il vaso con questo nome era stato proposto alla case daste «Pandolfini» da tre calabresi residenti a Imperia, due ambulanti di 40 anni e un fruttivendolo di 70 anni, per una base dasta di 50 mila euro. La casa daste, una delle poche in Italia a poter «battere» materiale archeologico, si è insospettita per la scarsezza della documentazione che accompagnava il cratere e si è rivolta alla Sovrintendenza. Questultima ha allertato i carabinieri.
I tre, tutti pregiudicati per associazione a delinquere, falso, reati contro il patrimonio, sono stati denunciati per ricettazione.
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