I catalani come i napoletani nell'era Maradona: fare i duri prima serve a poco

Le frasi truculente utilizzate da media spagnoli e dai tifosi ricordano l'appello di Maradona ("non voglio vedere una sola bandiera rossonera") prima d'affrontare il Milan di Sacchi. Di solito non portano bene e tradiscono una preoccupante insicurezza

Hanno cominciato col sotto-maglia esibito in campionato sabato scorso per chiamare a raccolta tutto il popolo "catalano" nella sfida con l'Inter. «Venderemo cara la pelle» il messaggio che è una promessa solenne di farcela, di remontada come si chiama da quelle parti la rimonta necessaria per guadagnarsi la seconda finale consecutiva di Champions.
I media spagnoli, anzi, quelli catalani hanno rincarato la dose mettendo sotto pressione l'arbitro belga rievocando i presunti favori del fischietto portoghese nella gara d'andata. Piquè, con una intemerata poi corretta successivamente, ha dettato una frase del genere rivolta agli interisti: «Vi faremo pentire di aver scelto di fare i calciatori». Che, tradotta, può voler dire: «Vi daremo una tale delusione...».
É una tecnica, discutibile ma una tecnica. Come quella di Mourinho che la settimana prima ha ricordato a Xavi che «la finale del Barcellona dell'anno scorso è nata da un grave abbaglio preso da Ovrebo nella sfida di Londra col Chelsea». Il portoghese è uno specialista nel tirar fuori dall'armadio gli scheletri di ciascun rivale, dimenticando purtroppo i suoi che pure esistono e sono anche di discrete dimensioni. Mi sembra di riascoltare le voci minacciose che si alzarono nel maggio dell'88 a Napoli quando il Napoli di Maradona e Moggi (toh chi si rivede) provarono a sbarrare il passo all'armata berlusconiana di Sacchi. Diego Armando, già allora nei panni di un vero capopopolo, disse ai suoi tifosi: «Non voglio vedere nello stadio neanche una bandiera rossonera». Ricordate tutti come finì: il Milan travolse quel Napoli, 3 a 2, con le cavalcate di Gullit e Van Basten e volò verso lo scudetto di Arrigo Sacchi e una carriera euro-mondiale strepitosa.
Di solito certe affermazioni tradiscono uno stato di insicurezza totale oltre che la difficoltà di risalire la china.

Eppure il Barcellona ha la sua arma migliore nel gioco, solo attraverso il gioco può mettere sotto l'Inter e perciò questo clima non può aiutare. Infatti Guardiola, che è il più ispirato della compagfnia, suggerisce: «La gente, intesa come pubblico, non gioca. Siamo noi che dobbiamo provare a vincere».

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