I cattolici campani «si ribellano»

«La vicenda della mostra omosessualista bocciata dal sindaco Letizia Moratti e accolta a Napoli tra l’entusiasmo dell’intellighenzia ufficiale rappresentata dal Sovrintendente Nicola Spinosa e il silenzio anche dei politici che si definiscono cattolici, induce ad alcune riflessioni. Anzitutto la libertà di espressione artistica non c’entra nulla. Qui ci si trova di fronte all’apologia dell’omosessualità, assunta come modello estetico e condizione privilegiata di vita. Come ha riconosciuto lo stesso Vittorio Sgarbi suo sponsor “La mostra rappresenta la condizione di orgoglio gay dando spazio ad artisti che mostrano un’estetica omosessuale in modo esibito, orgoglioso e con qualche provocazione incontenibile”», scrive Fraternità cattolica».

«All’attenzione dei napolitani e dei campani proponiamo queste riflessioni: a Milano il sindaco Moratti e almeno parte degli intellettuali e dei politici non hanno avuto paura di reagire, di sfidare l’impopolarità massmediatica e di imporre prima il ritiro della cultura che offendeva in modo gravissimo il Papa Benedetto XVI e poi la chiusura della mostra omosessualista. A Napoli invece dominano conformismo, timore e indifferenza».

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