Caro Direttore, in punta di piedi, quale ospite, mi accingo a fare con te qualche considerazione sulle ultime elezioni amministrative, sollecitato dai tuoi articoli degli ultimi giorni, oltre che da alcuni commenti dei vostri lettori. Non posso che concordare con te e con quanti hanno affermato che questa tornata elettorale ha posto laccento sulla qualità delle candidature, più che sul colore delle stesse. I cittadini hanno mostrato a noi partiti che non sono delle pedine da potersi muovere liberamente in funzione di nostre scelte, ma, come in ogni democrazia matura, sono autonomi nelle proprie decisioni. Questo pone un «problema»: la scelta dei candidati. Non è più possibile, per nessuno, decidere nelle segrete stanze il nome del proprio campione, magari seguendo logiche di suddivisione del potere tra diverse componenti interne, invece che guardando al personaggio che si intende proporre allelettorato. Benché si voglia rappresentarlo diversamente, il Paese reale non è diviso in due fazioni pronte a sbranarsi, sul modello Guelfi e Ghibellini: certo, ognuno ha le proprie lecite idee, ma lestremizzazione dello scontro non paga proprio perché le ideologie non esistono più. Chi è di centrodestra non è uno sporco imperialista oppressore dei lavoratori e dei deboli e chi è di centrosinistra non è un fricchettone tutto love and peace o un bolscevico assetato del sangue degli infanti...Gli italiani oggi, soprattutto nelle tornate amministrative, vogliono vedere candidati in grado di gestire la macchina pubblica in modo efficace.
Vogliono progetti concreti e persone che indichino con chiarezza dove vogliono arrivare e come intendono farlo. So che qualcuno potrà storcere il naso, ma lamministrazione, la buona amministrazione, in quanto tale non è né di destra né di sinistra.
Non intendo parlare di chi ha vinto e di chi ha perso, anche perché in politica non si vince mai del tutto e parimenti non si perde mai del tutto e poi non è neppure un mio compito. Quello che è certo è che la centralità del progetto e le qualità del candidato sono gli unici atout che possono garantire il raggiungimento degli obiettivi elettorali. A dimostrazione di ciò vi sono molti esempi, ma uno dei più evidenti è Santa Margherita, dove alle amministrative del 2009 il principale partito arrivò terzo col proprio candidato sindaco (al 23%) quando lo stesso giorno per le europee otteneva un risultato superiore al 42%.
Per non piangere dopo, è quindi meglio per ogni partito o coalizione ragionare con calma e attenzione prima di scegliere il proprio candidato e il proprio programma amministrativo, senza fretta e senza pregiudizi nei confronti di nessuno.
*Tesoriere regionale del Pd
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