Per carità, il vil denaro non interessa. Loro sono compagni, duri e soprattutto puri. Però quando cè di mezzo una cassa vuota e un conto tanto rosso che può servire solo da sfondo per la bandiera, beh, le cose cambiano un po. E ci sta anche di rivolgersi a quellautorità costituita così spesso contestata. I compagni furiosi sono quelli del Pdci, dei Comunisti italiani. O meglio, quelli rimasti dopo lennesima scissione. E la loro battaglia stavolta non la fanno al centrodestra o al padrone che affama gli operai.
Enrico Vesco, segretario regionale ligure, Tirreno Bianchi, segretario provinciale e Giorgio Devoto, assessore alla Provincia di Genova hanno chiesto agli avvocati di denunciare i compagni Roberto Delogu e Guido Ricci, rispettivamente segretario cittadino e tesoriere del partito fino a un anno fa. Fino a quando cioè, tra una scissione e una nuova federazione, la sinistra aveva vissuto lennesimo terremoto. Delogu e Ricci avevano lasciato il Pdci non senza polemiche. E soprattutto non senza il fondo cassa. Trentamila euro, secondo quanto spiegato nellesposto preparato dallavvocato Sabrina Franzone e finito sulla scrivania del pm Francesco Cardona Albini. Che per gli attuali dirigenti stavolta non ci sia da pensare al colpo dei soliti ignoti è confermato anche dal materiale allegato alla denuncia.
Per far capire al magistrato che i compagni hanno preso i soldi, alla denuncia è allegata tutta una dettagliata documentazione secondo la quale sul conto sarebbero rimasti solo 700 euro, mentre nelle casse della Sinistra popolare sono arrivati versamenti cospicui, mentre a Delogu sarebbero stati versati 5mila euro come rimborsi di spese elettorali. Tutte spese e bonifici effettuati prima che il neosegretario Vesco riuscisse a bloccare il conto corrente sul quale non aveva la firma. La causa è aperta. Lobiettivo è che stavolta i compagni che sbagliano, paghino.
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