I Comuni: parco Sud più piccolo Ma la Provincia: no, più grande

«All’assemblea dei sindaci del Parco Sud, si parlerà di modifiche dei confini del Parco. Una richiesta che nasce e si sviluppa solo sulle richieste di alcuni Comuni che propongono di eliminare dal Parco alcune aree». Lo affermano i verdi, che ieri attraverso un comunicato hanno anticipato i contenuti dei lavori di oggi sulla questione. «Siamo disponibili a discutere del perimetro del Parco Sud - continuano - ma solo in un’ottica di deciso rilancio del Parco stesso». «Cosa che sta scritta nel programma dell’amministrazione provinciale - sostiene Massimo Molteni, presidente provinciale dei Verdi -. Partire dall’erosione dei confini del Parco non è certo il miglior modo per cominciare».
Il rilancio del Parco deve passare «dall’inserimento nel perimetro di alcune grandi agricole che nel 1990, quando fu istituito il Parco, furono inspiegabilmente lasciate fuori dal perimetro: una su tutte il triangolo di Lacchiarella. Sarebbe anche necessario bloccare alcune recenti scelte urbanistiche che stanno erodendo grandi fette di Parco. Ci sono poi altre aree agricole minori che nel 1990 i Comuni chiesero di lasciare fuori dal Parco, e che a distanza di 15 anni sono rimaste aree agricole». Ma soprattutto, spiega la nota, «è necessario che, qualsiasi modifica, sia decisa sulla base di considerazioni territoriali complessive: se la visione urbanistica dei singoli Comuni fosse adatta a prendere decisioni sull’intero Parco, il Piano Territoriale del Parco sarebbe inutile, e così non è. Il parere ed il consenso dei Comuni è fondamentale, ma non potrà mai essere l’unico criterio col quale si mette mani al Parco Sud».


E ancora: «Il rilancio del Parco necessita anche di un drastico rafforzamento della sua struttura tecnica: dopo che la Giunta Colli ha ridotto e smembrato gli uffici tecnici, è indispensabile un’inversione di tendenza, a partire dalla nomina di un direttore».

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