I Comunisti fanno la «festa» alla Destra

Parlano di antifascismo e invocano il massimo dell’intolleranza antidemocratica. I Comunisti Italiani, addirittura con un comunicato stampa ufficiale, vogliono spazzare via gli avversari politici, negare loro persino il diritto a svolgere una banale festa di partito. L’allarme-dittatura alla Spezia è concreto, ma è rappresentato da coloro che si definiscono paladini dei diritti.
È infatti di ieri la dichiarazione di guerra del Pdci spezzino alla manifestazione «Due giorni con la Destra», che il partito di Francesco Storace organizza oggi e domani nel levante ligure. In piazza Mentana alla Spezia inizierà oggi la kermesse che vedrà la partecipazione anche di esponenti del governo, del mondo sindacale e della politica a livello nazionale e locale. Ma a loro, ai Comunisti Italiani, questo non sta bene. E così, rivangando le solite litanie resistenziali, il Pdci definisce «provocatoria» la manifestazione della Destra.
«In una città simbolo della Lotta di Liberazione, in una Provincia insignita di medaglia d’Oro per la Resistenza, in un territorio dove l’azione politica del partito di Storace non trova alcun seguito - attacca il comunicato rosso - crediamo che questa iniziativa sia sbagliata e in contrasto con i valori della tolleranza, della solidarietà e dell’accoglienza che il popolo spezzino ha sempre dimostrato». Il comunicato è poi controfirmato da altri gruppi e associazioni che dimostrano quale sia il loro reale unico scopo, dal momento che al di là di Arcigay e sigle varie, compaiono una affianco all’altra anche la Comunità Cristiana di base di Oregina di Genova e l’Uaar, gli atei razionalisti.

L’importante è dare contro una legittima e democraticissima festa di partito che vedrà anche la partecipazione - domani in una comizio alle 18.30 - del leader nazionale, Francesco Storace. Questo è il concetto di libertà della sinistra, che in Liguria ha ormai preso campo definitivamente. Nel silenzio delle istituzioni.