Il gusto italiano è differente da quello statunitense, così come lo sono i vini e le cucine. Se ci si vuole avvicinare alle bottiglie americane (prediligendo le aree più vocate di Napa e Sonoma Valley) il consiglio è di scegliere vini dalla gradazione alcolica non superiore ai 14 (uno su tutti: Opus One) e di abbinarli a piatti di cacciagione, tipo cervo o capriolo. I vini bianchi risultano invece curiosi ma poco gradevoli al gusto europeo. Alcune eccezioni si possono riscontrare nella Anderson Valley ove è possibile trovare buoni Gewurztraminer oltre al miglior metodo classico americano, prodotto con finezza e stile dalla francese Roederer. Spostandosi sul Vecchio Continente, se proprio si vuole stappare un Amarone, il consiglio è di accompagnarlo a stracotti molto salsati o a formaggi stagionati. Il Condrieu, da uve Viognier, tanto amato da McInerney, sarebbe meglio gustarlo dopo almeno dieci anni di permanenza in bottiglia, con grandi piatti di pesce o carni bianche. Ottimi sono i prodotti di Guigal e di Cuilleron (come segnalato dallo scrittore americano) ma su tutti vetta lo Chateau Grillet, unica tenuta di Francia a fare appellation a sé. È stato definito «uno dei cinque vini bianchi migliori al mondo», è inspiegabilmente tralasciato da Jay McInerney.
Gli altri vini del Rodano settentrionale, rossi corposi ottenuti da uve Syrah come il Cote-Rotie e lHermitage, sono straordinari dopo almeno dieci anni di affinamento in bottiglia. E andrebbero bevuti con sontuosi piatti di caccia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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