I conti della Sanità non tornano: rischio tasse

I conti della Sanità non tornano: rischio tasse

Allarme: i conti della Sanità non tornano. Lo denuncia l’opposizione, ma soprattutto lo denuncia il «tavolo» di monitoraggio permanente che tiene sotto controllo le Regioni a rischio. Il disavanzo della Liguria non consente di ridurre le tasse come annunciato in pompa magna dal presidente Claudio Burlando. Neppure se non si tratta di ridurle davvero, ma solo di limare l’aumento generale deciso nella finanziaria di due anni fa. Secondo i controllori del ministero, questo disavanzo provocato dalla voglia di ridurre l’aumento Irpef ai liguri con reddito compreso tra i 20 e i 25mila euro, comporterebbe l’immediata esclusione dal fondo transitorio di 43 milioniper il 2008 e di 35 per il 2009. Una mera mazzata per i bilanci regionali.
Una mazzata che, attaccano Nicola Abbundo e Matteo Marcenaro, consiglieri dei «Moderati per il Pdl», il presidente Burlando si è andato a cercare. «Il 18 aprile scorso il tavolo tecnico aveva intimato alla Regione di non promulgare la legge con la quale si intendeva abbassare le tasse alla fascia di reddito 20-25mila euro - contestano i due consiglieri di opposizione - Ma in piena campagna elettorale, Burlando, che aveva affisso manifesti in tutta la regione per esaltare la sua manovra, ha tirato dritto. Ora la Liguria perde il diritto ad accedere al fondo. La legge l’ha fatta Prodi, la Finanziaria l’ha fatta Prodi, il tavolo l’ha istituito Prodi, ma Burlando adesso dice che è colpa di Berlusconi».
Lui, il governatore, la butta lì. «È una cosa del tutto inaspettata e incomprensibile - afferma Burlando - Soprattutto da un governo che ha fatto della riduzione delle tasse e delle spese un suo cavallo di battaglia. Mi auguro che questa decisione possa essere rivista altrimenti saremo costretti ad aumentare le tasse. Oltretutto il governo ci ha approvato la legge della riduzione delle tasse, è il tavolo tecnico che la contesta». In realtà il vero rischio sarebbe quello di non poter procedere alla riduzione delle aliquote per la fascia di reddito 20-25mila. «Non sta scritto in nessuna parte della legge che l’eventuale sforamento comporta l’esclusione dal fondo», fanno notare i tecnici e gli esperti contabili di piazza De Ferrari. Tra l’altro l’abbassamento delle tasse (meglio, la riduzione dell’aumento imposto dalla finanziaria regionale di due anni fa) prevede un maggior introito per le casse di circa 16 milioni di euro. La Liguria, rispetto alle altre cinque Regioni sotto «controllo» ministeriale, è l’unica a non avere scoperti di esercizio.

Un particolare «tecnico» che, in caso di bocciatura delle controdeduzioni subito partite dalla regione, porterebbe soprattutto ad un «maggiore introito» nelle casse di quei 16 milioni, che potrebbero essere reinvestiti, magari per ridurre le liste di attesa. Sarebbe una sonora bocciatura politica delle scelte sanitarie di Burlando e Montaldo, ma anche, forse, un’occasione per provare a correggere certi errori.

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