I dati Istat Più senza lavoro a marzo (8,8%). È il picco da 8 anni

Il tasso di disoccupazione ha raggiunto a marzo l’8,8%, il livello più alto da otto anni. E, secondo gli economisti, la debolezza del quadro economico porterà l’Italia a bruciare posti di lavoro per tutto, o gran parte, il 2010. Secondo le statistiche destagionalizzate dell’Istat, a marzo il tasso di disoccupazione è salito di due decimi di punto sul mese precedente e di un punto percentuale su febbraio 2009, quando era pari al 7,8%. Il dato è peggiore delle attese. Nel complesso della zona euro il tasso di disoccupazione è rimasto invece stabile al 10%, in linea con le previsioni.
«A marzo c’è stato ancora un uso massiccio della cassa integrazione e questo ha aiutato a contenere il tasso di disoccupazione italiano, che è tra i più bassi dell’area euro», commenta Laura Cavallaro, di Aletti Gestielle. Lo spaccato dell’Istat mostra poi che a marzo la disoccupazione è aumentata più di quanto siano calati occupati e inattivi. È possibile quindi che i cosiddetti «scoraggiati», le persone che hanno smesso di cercare un lavoro, siano tornati sul mercato. L’Istat, tuttavia, suggerisce cautela dal momento che le statistiche mensili sono soggette a revisione, mentre per avere un’idea più chiara occorre analizzare il trend di medio periodo.

Le persone senza lavoro sono comunque aumentate di 58mila unità rispetto a febbraio, portando il totale a 2,194 milioni (+236mila disoccupati rispetto a marzo 2009). Per la fine dell’anno alcuni economisti stimano che la disoccupazione potrebbe toccare un picco del 9%.

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