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Dopo i disagi, primi rientri per gli italiani

Via al ponte aereo per riportare in patria gli italiani bloccati a Bangkok. Ieri dall’aeroporto di Utapao, 150 chilometri a sud della capitale, è partito con un charter dell’Alitalia organizzato dal governo, un primo gruppo di connazionali rimasti bloccati per le proteste antigovernative. Il volo è arrivato all’aeroporto di Fiumicino in serata. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha ringraziato la compagnia di bandiera per aver aderito alla richiesta della Farnesina, mettendo a disposizione anche altri due velivoli mentre un volo della Thai decollerà oggi con altri 200 italiani. In tutto gli italiani bloccati sono circa un migliaio. Ma per molti dei 350mila turisti di tutto il mondo bloccati nel Paese il rimpatrio potrebbe essere ancora rinviato. La situazione dovrebbe infatti tornare alla normalità solo tra parecchi giorni. I contestatori hanno annunciato lo sgombero degli aeroporti dalle 10 di oggi (le 4 del mattino in Italia). Ma la cessazione delle proteste è condizionata: «Se il nuovo governo sarà di nuovo un fantoccio, o se non sarà sincero nel volere riforme politiche, ritorneremo», ha dichiarato Sondhi Limthongkul, uno dei leader. I voli cargo sono ripresi già ieri dall’aeroporto internazionale.

Le autorità, che non hanno riscontrato danni nei sistemi informatici, hanno fatto sapere che i voli di linea potrebbero essere ripristinati venerdì 5 dicembre, giorno in cui cade l’81º compleanno di re Bhumibol.

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