«I divieti? Vanno usati in chiave preventiva»

«I divieti? Vanno usati in chiave preventiva»

Ora si fa sul serio. A pochi giorni dall’entrata in vigore del pacchetto anti-sballo, un lasso di tempo ritenuto necessario affinché nessuno potesse dire di non essere al corrente delle nuove ordinanze comunali, i controlli si fanno via via sempre più intensi. La parola d’ordine? Flessibilità - oltreché, chiaramente, sobrietà -. A ribadirlo ancora una volta ci ha pensato ieri il sindaco Alemanno, impegnato in un rapido giro di telefonate con il questore, il comandante della polizia municipale e quello dei carabinieri.
Per usare un linguaggio di tipo calcistico, il Comune invita le forze dell’ordine a tirare fuori dal taschino i cartellini gialli, limitando i rossi il più possibile. «Le misure anti-alcol - ha detto il sindaco - vanno utilizzate in chiave preventiva anziché repressiva». Perché i divieti, si sà, sopratutto se frutto dei comportamenti di una minoranza, creano spesso e volentieri (alla maggioranza) disagi di qualche natura. È nell’ordine delle cose: ma la situazione, una volta sfuggita di mano, deve essere riportata sotto controllo, ripetono al Comune.
Per questo Alemanno ha chiesto a esercenti e cittadinanza di fare uno sforzo, assicurando che a settembre, non appena sarà firmato il protocollo che responsabilizzerà i gestori dei locali, le ordinanze potranno essere riviste. A patto, però, che si sia ritornati alla normalità. Come dire, tenete duro, è un’emergenza. Poi andrà meglio. Parole che hanno certamente contribuito a tranquillizzare la Fipe-Confcommercio, il cui presidente Nazzareno Sacchi ha sottolineato proprio ieri l’eccezionalità di certe misure, affermando che non possono che essere di carattere temporaneo. «I divieti da soli non bastano - ha anche aggiunto - siamo di fronte a un problema sociale ben più ampio. A questo proposito, abbiamo allo studio con l’amministrazione capitolina un protocollo d’intesa che permetta ai locali d’integrare la vigilanza pubblica attraverso l’intervento di corpi privati specializzati». Scuote la testa invece Cesare Pambianchi, presidente della Confcommercio di Roma, «in disaccordo con l’ordinanza relativa al decoro e alla sicurezza, che pone a carico degli esercenti compiti che esulano dalle loro competenze e che spettano alle forze dell’ordine». La Confcommercio starebbe valutando la possibilità di fare ricorso al Tar per ottenere l’annullamento della contestata ordinanza. In serata sono arrivate a Pambianchi le rassicurazioni di Alemanno.
Intanto questo fine settimana sono stati controllati i primi locali. Undici le violazioni riscontrate, sei delle quali riguardano l’ordinanza anti-vetro; altrettante le multe.

Mentre ieri sera è scesa in campo una task force un po’ particolare, composta da Giorgio Ciardi, delegato del sindaco alla Sicurezza, Dino Gasperini, delegato per il centro storico, e il comandante della polizia municipale, al fine di verificare gli effetti delle ordinanze nei quartieri della movida.

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