Roma - Forse non son 300. Di sicuro non tutti giovani e non tutti forti. Ma determinati sì, i «falchi» della Lega, che non lesinano risposte al monito di Napolitano, verso il quale, nel passato, non sono mancati attestati di stima. E così in definitiva il presidente resta un «simpatico ex comunista »,come lo definisce l’eurodeputato Matteo Salvini. Però dovrebbe aggiornarsi. Anche perché, sostiene il pasdaràn Mario Borghezio, «noi siamo pronti ad affrontare la prigione».
Vero o non vero, è molto più prudente Roberto Calderoli, che premette di considerare Napolitano «sempre molto saggio», anche se in questa occasione il Presidente «fa finta di dimenticare il diritto universalmente riconosciuto alla autodeterminazione dei popoli... ». Un diritto, spiega il ministro della Semplificazione, «è stato creato proprio per quei popoli, come quello padano, che vengono maltrattati e vessati dallo Stato centrale ». Il problema, conclude Calderoli, è che «il popolo padano non è riconosciuto a livello istituzionale, ma in termini di crescita economia compete con la invidiata Germania. Cosa che lo rende ben noto alle agenzie delle entrate...». Francesco Speroni ricorda che il tema della secessione per via democratica è «d’attualità nel mondo», e da ultimo ha riguardato il Sud Sudan. Ma anche in Europa «quasi la metà degli Stati ha avuto origine da una secessione»,ultimo caso quella Ceca e Slovacca. Salvini riconduce la questione al mito del Lombardoveneto che «ha una storia più antica di quella della Repubblica Italiana, basta aprire un libro di scuola media. Mio figlio che fa la terza elementare studia queste cose quest’anno. Manderò una copia del libro a Napolitano così si aggiorna ».
Anche per lui esistono esempi recenti di «secessione per via democratica» e cita la situazione belga, «dove le Fiandre mantengono i valloni assistiti e dove presto ci sarà una separazione democratica. Se il Presidente riesce a cogliere la similitudine... sarebbe meglio per lui. Se facesse un salto a Bruxelles, capitale dell’Europa, toccherebbe con mano che la separazione è democraticamente nei fatti».Borghezio afferma che«queste affermazioni del Presidente stupiscono, provenendo da una persona intelligente che conosce molto bene la storia dell’Europa. Che è una storia di libertà dei popoli, come ci insegna anche Carlo Cattaneo che lo stesso Napolitano ha avuto il merito di inserire tra i grandi del nostro Paese.
Tuttavia oggi, con queste parole, il Capo dello Stato sembra collocarsi stranamente tra i nemici della libertà e tra quelli che mettevano in galera i patrioti e i difensori della libertà.
Sappia Napolitano che noi padani siamo pacifici ma che molti di noi, soprattutto giovani, sono pronti ad affrontare la prigione pur di difendere l’ideale della Padania». E l’irritazione per Napolitano è andata in onda su Radio Padania: tra gli ascoltatori c’è chi lo ha accusato di aver «negato le foibe».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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