I favoritismi alle coop sbarcano a Bruxelles

Antonella Aldrighetti

Il trattamento di favore riservato dalla giunta Marrazzo alle cooperative sociali che prestano servizio nelle Asl e nelle aziende ospedaliere è approdato sui banchi del Parlamento europeo. La Camera di Bruxelles è stata infatti investita, dopo l’interrogazione dell’europarlamentare e capogruppo di An Roberta Angelilli, a rispondere sulla «dubbia» liceità del metodo utilizzato dall’assessore alla Sanità Augusto Battaglia per riconoscere, alle coop, il 60 per cento dei crediti vantati, a tutto il 2005, nei confronti di Asl e aziende ospedaliere. Lasciando a «bocca asciutta» tutti gli altri creditori privati che invece, per vedersi riconoscere gli stessi crediti, hanno dovuto aderire a un’iniziativa di cartolarizzazione.
Motivo che ha indotto l’eurodeputata a fare leva sulla sperequazione che, a seguito della «personalistica operazione» di Battaglia, si andrebbe a creare tra tutte le ditte che operano nel medesimo campo e per un identico committente ovvero, spiega la Angelilli, «fra le cooperative, che si sono viste corrispondere almeno il 60 per cento del dovuto e le altre società (srl e spa) rimaste ferme ad una media di circa il 10 per cento. La Regione Lazio si è impegnata a metà dicembre a corrispondere il saldo delle fatture ancora pendenti attraverso il ricorso a una transazione: il risultato è che, stando così le cose, le cooperative dipendono da questa transazione solo per il 40 per cento dei loro crediti, mentre tutti gli altri fornitori di beni e servizi per il 90 per cento».
E quel «doppiopesismo» generato dal favore che, la giunta ulivista ha consentito di attuare al suo assessore alla Sanità e che peraltro contravviene ad ogni regola sulla libera concorrenza e sul libero mercato, sarebbe ancora più lampante qualora si andasse ad analizzare la ripercussione economico-finanziaria sulle società di natura giuridica non cooperativistica.
«Tale procedura discriminatoria introduce un inedito principio di relativo vantaggio competitivo in favore delle cooperative - ha ribadito Roberta Angelilli - rispetto a tutte le altre società concorrenti per ottenere il saldo delle proprie fatture, e stabilisce così un precedente in favore delle stesse coop».
Giorni fa su questo giornale era stata anticipata la notizia pubblicando anche la circolare che l’assessore diessino aveva già inviato il 16 dicembre scorso ai manager di Asl e aziende ospedaliere invitandoli addirittura, una volta siglata la distinta di pagamento a favore delle cooperative sociali, ad inviare al suo ufficio le lettere con i mandati di modo che «sarà mia cura provvedere - scrive appunto Battaglia - affinché gli istituti tesorieri provvedano a eseguire i pagamenti ai fornitori entro e non oltre il 22 dicembre». E cosa avrebbe replicato la giunta di Piero Marrazzo? Nulla, è rimasta silente.

Che sia stato per noncuranza o per disinteresse in ogni modo, ora, starà al assemblea legislativa di Bruxelles rispondere all’Angelilli che ha chiesto anche semmai l’operazione siglata Battaglia sia conforme alle disposizioni del trattato europeo e quali misure possano essere intraprese per salvaguardare e tutelare in modo equo tutti i creditori, nessuno escluso. Cosicché, dal punto di vista formale, si potrebbe addirittura paventare un procedimento d’infrazione nei confronti della regione.

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