È lultimo spauracchio tirato in ballo dalla sinistra per attaccare il pacchetto sicurezza. Unimmagine perfetta per istigare allindignazione: «I bambini figli di immigrati clandestini verranno cacciati dai banchi di scuola». Peccato che nel testo della nuova legge non cè nulla del genere. Anzi: per iscriversi alla scuola dellobbligo, come per ricevere cure mediche negli ospedali, non sarà necessario presentare il permesso di soggiorno.
Niente da fare, insomma, per quanti già prefiguravano feroci «presidi-spia» pronti a cacciare gli studenti dalle scuole. Una polemica «surreale», secondo il sottosegretario allInterno Alfredo Mantovano, intervenuto a un recente convegno a Roma sulla «Città sicura»: «In questi mesi si è preferito parlare di medici e addirittura insegnanti-spia che non cerano, si è parlato di amenità come quelle di non poter registrare i figli di immigrati allanagrafe e si è trascurato di parlare dei provvedimenti concreti previsti dal pacchetto sicurezza, atti alla mano».
Se sulla carta il diritto allistruzione è garantito a tutti da sempre, la realtà è che oggi in Italia si contano 50 mila bambini costretti allaccattonaggio, che portano avanti un giro daffari da duecento milioni di euro allanno. La maggior parte di questi, rivela lOsservatorio europeo sui diritti dei minori, ha unetà compresa tra i 2 e i 12 anni. Unetà in cui la scuola non è solo un diritto, ma un obbligo. In particolare, si calcola che nelle comunità rom solo il 40 per cento dei bambini frequentano regolarmente le classi a cui sono iscritti. Proprio su questo fronte, il pacchetto sicurezza interviene concretamente.
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