Roma

I fiori d’artista come «oasi» dell’anima

Noto per aver rappresentato le Porte e le Mura Aureliane e le Città invisibili di Italo Calvino, Pedro Cano pittore di giardini domestici è una vera scoperta. «Durante l’anno dipingo sempre i frutti della terra», confessa l’artista spagnolo, che ha appena inaugurato alla Galleria Giulia, in cui ha mosso i primi passi nel lontano 1974, «Giardini di carta», una raffinata mostra di una trentina di acquerelli ed è in partenza per la Spagna dove il 22 marzo nel Centro culturale della città di Madrid al Paseo de la Castellana verrà presentata la mostra su Calvino. È ancora l’acquerello a farla da padrone, il mezzo espressivo preferito da Cano che affronta formati che superano il metro senza che le sue pagine di carta perdano nulla della misteriosa magia che le anima. Acquerelli, prodigio di naturalismo e virtuosismo che virano al verde, all’ocra, al rosso, nati senza disegno a Blanca, la città in cui è nato, e a Anguillara, il suo rifugio d’elezione, di fiori e piante verdi che adornano le case di campagna e gli orti di gente che ama rendere più bello l’ambiente semplice in cui vive. Fiori in barattoli di latta sui quali appaiono enigmatiche scritte, simboli da interpretare, che il pittore ha visto nei suoi numerosi viaggi, in Grecia, in Sicilia, in Spagna. Vasi disposti gli uni accanto agli altri all’aperto, in luoghi protetti da presenze arcane, illuminati dai raggi del sole che s’insinuano fra i rami, che rimandano al silenzio, alla riflessione, alla serenità dell’anima che si doveva percepire nel giardino di Livia a Prima Porta. Frutti turgidi come quelli che appaiono in certe tavole rinascimentali di Carlo Crivelli o dalla pelle che sembra cuoio, come il melograno, il più minerale di tutti i vegetali, il suo frutto preferito.
Galleria Giulia, via della Barchetta 13. Orario: 10-13/16-19.30, chiuso lunedì mattina e festivi, fino al 13 aprile. Info: 06.

6861443.

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