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I fisioterapisti abusivi sono il doppio dei regolari

«Per ogni professionista ci sono due abusivi e tra quelli più a rischio ci sono i fisioterapisti. Per 50 mila censiti, infatti, ce ne sono almeno 100 mila abusivi». Ad affermarlo durante la manifestazione delle professioni sanitarie a Roma è Antonio Bortone, presidente del coordinamento Conaps. «I lavori parlamentari languono - aggiunge Bortone - e non se ne capisce il motivo. Le professioni sono ormai esauste di questa attesa ingiustificata. Il professionista viene abbandonato in una situazione penosa e il cittadino viene lasciato allo sbando». Quello dell’abusivismo, sottolineano i promotori della manifestazione, è un fenomeno gigantesco per un giro d’affari, naturalmente in nero, da milioni e milioni di euro. Di fronte a tutto ciò oggi un professionista sanitario vero e serio ha ben poche armi per difendersi: contrariamente ai medici, infatti, non dispone di un ordine professionale che lo tuteli e garantisca la qualità del suo lavoro. E che sarebbe utile non solo contro l’abuso di professione ma anche per promuovere l’aggiornamento, indispensabile per svolgere il proprio lavoro con correttezza e per essere parificati alle professioni sanitarie europee. «La richiesta di un Ordine - spiega la vicepresidente del Conaps, Tiziana Rossetto - non nasce dal caso, ma dal fatto che queste professioni si trovano all’interno di un’area sanitaria che necessita assolutamente di un controllo utile a garantire i pazienti in termini di professionalità, di qualità di prestazioni e servizi erogati, cioè di tutela dall’abusivismo. Per questo l’urgenza ha ormai raggiunto un livello oltre il quale non è più possibile andare. Sono quasi 15 anni che questo problema è stato posto, ora è il momento di chiudere il cerchio».

Oltre ai problemi che riguardano le tariffe minime, la pubblicità e la formazione, argomenti comunque importanti, è importante anche quello della titolarità. A oggi infatti, non esiste un organismo di sorveglianza sui titoli di studio acquisiti.

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