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I francesi adesso temono Gattuso

Malouda vede il milanista come uomo-chiave: «Tutti lo considerano un giocatore operaio, ma è lui, con Pirlo, la mente del centrocampo»

da Parigi

«Ci provocheranno e la metteranno sul piano fisico, non dobbiamo cadere nella trappola». Florent Malouda parla così degli Azzurri alla vigilia del big match di qualificazione agli Europei del 2008 fra Italia e Francia. Mercoledì Franck Ribery aveva detto che sarà una «battaglia». Ieri, il centrocampista del Chelsea rincara la dose: «Cercheranno sicuramente di imporci una sfida sul piano fisico, ma questo fa parte del gioco. Sta a noi non cadere nella trappola. Le provocazioni e le intimidazioni ci saranno fino alla fine». Per Malouda, soprattutto dopo la squalifica di Domenech, la Francia è cosciente che sarà un match molto particolare. All’andata l’atmosfera era rovente: «Sarà sicuramente la stessa cosa a Milano, a maggior ragione perché gli italiani devono colmare il loro ritardo in classifica dopo il ko subito allo Stade de France».
Intanto i transalpini ci hanno studiato: hanno guardato qualche video per assimilare lo stile di gioco degli azzurri. Sempre secondo il centrocampista francese, l’Italia è «una squadra compatta, pronta a colpire in qualsiasi momento. Possono lasciarti giocare il pallone facendoti credere che hai in mano la partita, ma poi sono di una efficacia spaventosa». E il pericolo n° 1 è Ringhio Gattuso: «A centrocampo è lui che comanda». Per Malouda, Gattuso è il vero deus ex machina della manovra, l’uomo in grado di mettere in riga tutti e svolgere un ruolo importante nello schema di gioco dell’Italia. L’equivalente di Makelele insomma. «Ha l’etichetta del giocatore-operaio che ama il gioco fisico, ma è prima di tutto un giocatore dalla grande intelligenza tattica. Con Pirlo, che detta i tempi, è la cerniera del centrocampo dell’Italia».
Un pareggio, sulla carta potrebbe andar bene alla Francia. Ma non è la loro filosofia.

«Il nostro obiettivo è la vittoria», assicura Malouda. E continua: «Andiamo a San Siro con umiltà, ma anche con delle ambizioni. È importante prendere il massimo dei punti per la qualificazione. Prima arriverà e meglio sarà».

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