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I frequenti sbadigli non frenano la corsa al «Codice da Vinci»

Crittografie e matematica legate al libro di Dan Brown nella conferenza che si terrà oggi alle 18 a Matefitness

Maurizio Acerbi

Il film più controverso dell’anno non poteva che esordire con il botto. Incassi da capogiro, file di persone fuori dalle sale, prenotazioni su prenotazioni: Il Codice da Vinci, dopo aver ridefinito il concetto di bestseller nell’editoria, è piombato come un terremoto anche nella settima arte sconfessando tutti coloro che gli avevano lanciato contro una sorta di anatema. Del resto, era difficile potesse accadere il contrario visto non solo il bagaglio di lettori che la pellicola si portava in dote ma anche le numerose polemiche ed iniziative contro la pellicola, di questi giorni, che non hanno fatto altro che accrescere ulteriormente, se mai ce ne fosse stato bisogno, la curiosità dello spettatore. Che è giusto dirlo, non esce dalla sala, al termine della proiezione, così entusiasta. Anzi, ci è capitato di registrare ben più di uno sbadiglio durante la lunga proiezione della pellicola diretta da Ron Howard.
Il libro di Dan Brown ha come protagonista il professor Robert Langdon, un famoso esperto di simbologia, che una notte viene chiamato al museo del Louvre per cercare di decifrare la strana posizione nella quale è stato rinvenuto, assassinato, uno dei curatori. Quello, però, per il professor Langdon sarà solo il primo di una catena di delitti nella quale si dovrà imbattere (e difendere dalle accuse), scia di sangue lasciata da qualcuno che vuole proteggere un terribile segreto che coinvolgerebbe il presunto rapporto tra Gesù e la Maddalena. Ad aiutarlo nell’indagine, che si trasforma in una lotta mortale contro il tempo, è la crittologa Sophie Neveu anche se poi gli indizi principali arriveranno dalle opere di Leonardo da Vinci, su tutti la famosa «Ultima Cena».
Il film, va detto, parte svantaggiato perché che suspence può dare un thriller che tutti hanno letto? Se poi ci aggiungete anche un Tom Hanks che molti hanno giudicato fuori parte capirete il perché di certi sbadigli.
Di Codice da Vinci si parlerà anche oggi a Matefitness, la palestra di matematica allestita nel Sottoporticato di Palazzo Ducale. Alle 18 si terrà infatti la conferenza «Crittografie e teoria dei codici». Teo Mora e Giuseppe Rosolini (entrambi del Dipartimento di Informatica e sistemica dell’Università di Genova) illustreranno la matematica che accompagna parte del libro e del film. Ingresso libero.
Da non perdere è sicuramente Volver di Pedro Almodovar, tornato a raccontare quello che sa far meglio, ovvero un universo femminile nel quale l’uomo è semplice comparsa. Qui, ripescando nei ricordi dei suoi primi otto anni di vita, racconta la relazione tra la morte e la visione femminile della vita, da cui tutto ha origine e dove tutto ritorna. Protagoniste sono tre donne dalla vita non facile: Raimunda, che ha per marito un disoccupato e con una figlia adolescente, sua sorella Sole che gestisce un negozio abusivo di parrucchiere e la loro madre, Irene, presumibilmente morta in un incendio. Senza trascurare la figura di Augustine, vicina di casa delle due sorelle. Il cinema di Almodovar è didattica pura, scuola di cinema per aspiranti registi. Ogni inquadratura, anche la più banale, si trasforma in un quadro d’autore; e non sarà un caso che le sue attrici (in questo caso Penélope Cruz, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Carmen Maura), sotto la sua direzione, diano la sensazione di non aver mai recitato così bene come nella pellicola che ti scorre davanti.


I film più visti a Genova dal 15 al 21 maggio 2006: 1) Il Codice da Vinci; 2) Volver; 3) L’era glaciale 2; 4) Mission Impossible 3; 5) Una top model nel mio letto; 6) Ti va di ballare? 7) La casa di diavolo; 8) Inside man; 9) Romance and cigarettes; 10) Anche libero va bene.

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