I Garrone hanno mille colpe Anche quella di spendere male

I Garrone hanno mille colpe Anche quella di spendere male

(...) E capisco perchè Pasquale Sensibile ha detto di essere «onorato di averlo scelto».
Intendiamoci, non sarebbe un cambio al rialzo, anzi. Ma il problema è che qui Zeman e gli Zeman non li chiamano mai. Il problema è che qui uno come il tecnico del Pescara che ha annichilito la Samp è bollato come «perdente» e a dire queste cose sono gli stessi che osannavano Novellino che, con la rescissione di Livorno, arriva al record di quattro panchine perse consecutive. Qualcosa capace di far impallidire persino Cavasin. Che, peraltro, rischiamo di rivalutare presto.
Il problema è che si continua a giocare con le figurine, a bearsi delle «bandiere», a pensare che basti essere convocati in Nazionale, magari giocando solo nelle amichevoli o nelle partite ininfluenti, per essere dei campioni. Il problema è che, a giugno, non si è fatta piazza pulita, vendendo o persino svendendo giocatori dall’ingaggio inversamente proporzionale al rendimento. Ma l’hanno visto giocare Zito dello Juve Stabia i paladini dei vari Pozzi, Palombo e Accardi, quello per cui si invocava la convocazione in azzurro?
La famiglia Garrone ha mille colpe e se la Samp è dove è ci sono responsabilità ben precise. Ma vogliamo dire che le colpe non sono quelle di «non spendere» o di avere «il braccino corto», ma di spendere male o malissimo, dando milioni di euro di ingaggio a giocatori bolliti o inutili? Vogliamo dire che il monte ingaggi doriano è pericolosamente simile a quello che era l’ottavo di tutta la serie A nella scorsa stagione e che surclassa, quasi doppiandolo, il secondo monte ingaggi della attuale serie B, riuscendo a totalizzare con due soli giocatori l’intero ammontare con cui si costruiscono la Nocerina o lo Juve Stabia? E vogliamo dire che Sensibile e Teti la maggior parte di questi ingaggi se li sono trovati?
La partita di Pescara è stato il punto più basso del già bassissimo campionato doriano e il problema non è la sconfitta contro la formazione di Zeman, ma il come è maturata, senza uno straccio di idea. E qui non ci vengano a dire che Iachini è appena arrivato: uno che, dopo cinque partite, continua a far giocare a centrocampo Palombo e Dessena e in avanti Piovaccari, qualche colpa ce l’ha.
Ed è surreale vedere comportamenti che non dovrebbero essere permessi anche per mantenere una certa immagine della società (Iachini al cinema con i bambini con il cappelletto sempre calato in testa, sempre per il riverbero del sole? anche sulle poltrone del cinema?), abbinati invece a una professionalità degna della serie A: il librettino con le statistiche e le interviste distribuito alla vigilia delle partite, diretto e curato dal bravo Alberto Marangon è davvero un capolavoro di professionalità. Anche ben scritto in italiano, nonostante il numero di pagine ridotto per la serie B. Ed è bellissima l’iniziativa del Fair Play Village fortemente voluta da Vittorio Garrone, ottimo nuovo ingresso, e dal direttore di Coldiretti Liguria Andrea Sampietro, ottimo e abbondante, viste anche le prelibatezze con cui ha a che fare tutti i giorni.
Insomma, siamo nel paradiso blucerchiato degli ossimori: spendaccioni, ma poveri di gioco; rigorosissimi in carta patinata e con il cappelletto sempre calato in testa; a dieta di gioco e golosissimi di bontà.
La classifica della Sampdoria, alla luce di queste osservazioni, è drammatica. Soprattutto considerando che molte squadre hanno penalizzazioni e, con i due punti che deve scontare, anche il Bari sarebbe sopra alla Samp. Eppure - e siamo all’ennesimo ossimoro - è anche una classifica confortante: la zona play-off, il sesto posto che dà diritto a giocarsi il rush finale, è vicinissimo, a un passo. Soprattutto in un campionato lungo come quello di serie B.
E allora guardiamolo come sono stati ottenuti i 26 punti in venti partite raggranellati dal Doria fino ad oggi con cinque vittorie, undici pareggi e quattro sconfitte. Atzori ne ha fatti 22 in quindici partite, pari a 1,46 periodico punti a partita. Gliene mancano alcuni che avrebbe meritato, come quelli con il Vicenza, partita in cui ha giocato davvero bene e che gli è costata l’esonero, e ne ha alcuni davvero immeritati: i tre di Ascoli dove anche il pareggio sarebbe stato troppo per la Samp e quello con il Sassuolo, nel quale gli emiliani hanno dominato e sono stati danneggiati dall’arbitro. Comunque, il risultato è quello: uno virgola quarantasei periodico.


Iachini, invece, con i suoi quattro pareggi e una sconfitta in cinque partite ha portato a casa quattro punti, 0,8 (zero virgola otto) a partita.
Morale della favola: se questo è Iachini, di fronte ad Atzori giù il cappello. O il cappelletto.

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