I gemelli, il doppio dell’immagine

Una trilogia consacrata alla presentazione del doppio, dell'altro, dell'ombra. Dopo il felice debutto del primo capitolo del trilogia «Ombre», avvenuto con la presentazione Occhi felici di Ingeborg Bachmann, Giorgio Marini approda al «secondo movimento» presentando questa sera al Crt Teatro dell'Arte I Gemelli, spettacolo nato dalla «partitura» di un racconto tratto dalla raccolta «La paura del cielo», opera dell'autrice di Zurigo Fleur Jaeggy. A completare il progetto sarà la messinscena de I Gioielli di "Madame de…" di Louise de Vilmorin concludendo così un percorso unitario che trova nella musicalità degli spettacoli il suo comune denominatore.
Anche affrontando la narrazione di Fleur Jaeggy, Marini ha dato vita a una complessa macchina registica, portando sulla scena la vicenda di due fratelli che, abitanti in un villaggio senza nome, proseguono imperterriti il loro percorso esistenziale senza desiderio alcuno di uscire dal loro territorio, senza varcare mai la soglia dell'oltre; come loro, uniti da una simbiosi gemellare, anche un pastore protestante e la moglie rappresentano una scissione nevrotica di una stessa persona. «Esiste un nesso tra i racconti del trittico che ho scelto di mettere in scena: tutte e tre le storie propongono come tema l’esistenza di un doppio come immagine; senza trascurare il rapporto sotterraneo che intercorre tra Occhi felici e I Gemelli, le cui autrici sono state legate da una profonda amicizia».
Dopo l'allestimento dell’Angelo custode del '73, Marini sceglie un testo speculare della scrittrice. Solito ad utilizzare un linguaggio indiretto Giorgio Marini, consacrato per anni alla lirica, torna alla prosa con questo progetto triennale, grande prova attorale, ma anche registica.
«Tratto la scrittura come fossero spartiti all'interno di un rapporto musicale - spiega il regista Giorgio Marini - così, rispetto l’integrità del racconto e lo divido cercando le parti uniti da analogie. Sulla scena, per questo spettacolo, ci saranno le due attrici Elisabetta Piccolomini e Anna Paola Vellaccio a vestire i panni di Hans e Ruedi, al fianco di Emanuele Carucci Viterbi; si tratta di una scelta che mi garantisce un processo formale.

Nel mio barocchismo - conclude - poi, ho scelto una scenografia molto scarna e semplice dove un tappeto di neve con due alberi riproducono l'ambientazione svizzera».
I Gemelli
Crt Teatro dell'Arte
fino al 1 marzo
Per info: 02-89011644 www.teatrocrt.it

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