I genitori di Shalit vogliono la fine della tregua a Gaza

Gerusalemme. I genitori di Gilad Shalit - il soldato israeliano ostaggio da due anni di miliziani palestinesi vicini ad Hamas - si sono rivolti ieri sera alla Corte suprema israeliana per chiedere che venga sospeso l’accordo di tregua entrato in vigore due giorni fa nella Striscia di Gaza, fino a quando loro figlio non sarà liberato. Noam e Aviva Shalit hanno in particolare ricordato alla Corte che l’accordo - raggiunto da Israele e Hamas grazie alla mediazione dell’Egitto - prevede anche la riapertura dei valichi della Striscia, e ciò potrebbe permettere ai rapitori di fuggire con l’ostaggio e rendere più difficile la sua liberazione. In allegato alla petizione i coniugi Shalit hanno presentato anche la lettera scritta di suo pugno da Gilad, ricevuta due settimane fa dai rappresentanti dell’ex presidente Usa Jimmy Carter. Intanto il quotidiano arabo Al-Sharq al-Awsat, ripreso anche dai media israeliani, ha riferito ieri che i negoziati indiretti tra Israele e Hamas per la liberazione del caporale Shalit sono vicini al punto di approdo.

Sui numeri, scrive il foglio arabo edito a Londra, l’intesa c’è. E sui tempi anche: 350 palestinesi detenuti in Israele scarcerati contemporaneamente alla consegna di Shalit agli egiziani, altri 100 quando il militare tornerà in patria.

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