Expottimisti o expopreoccupati? Un po' e un po'. A pochi giorni dal via, sentimenti forti sulla manifestazione che Milano e il Paese attendono con il fiato sospeso. Ognuno trattiene il respiro a modo suo: se c'è chi è comprensibilmente preoccupato per i ritardi e la sicurezza, nonostante la militarizzazione dell'area promessa per il primo maggio, cresce il partito di coloro che non vedono l'ora. Saranno 140 i Paesi presenti intorno a un tema come il cibo, centrale per chi fa business come per chi si concentra sui contenuti. E anche per chi vuole mettere insieme una e l'altra cosa.
Cerca di sedare gli animi il questore, Luigi Savina, con un appello agli antagonisti: «Nutrire il pianeta, Energia per la vita, ha un fine nobilissimo e utile. Vorrei far comprendere agli antagonisti che Expo è una grande esposizione sul cibo, non è il G20, quindi questo cantiere non è Fort Knox o la Fortezza Bastiani». Positivo il premier, Matteo Renzi. «Siamo a quota dieci milioni di biglietti venduti. I padiglioni sono molto belli. Che forte l'Italia che non si rassegna» scrive su twitter. Un think pink che coinvolge il presidente della Regione, Roberto Maroni: «Mancherà qualche dettaglio ma Milano e la Lombardia faranno bella figura».
È soprattutto all'estero che le aspettative su Expo sembrano crescere. E dopo che il Papa ha promesso la sua benedizione in diretta tv, la mano tesa arriva dalla Turchia. All'indomani del conflitto diplomatico sul «genocidio armeno» denunciato da Bergoglio, alla presentazione del padiglione parla il viceministro dell'Economia, Yildirim: «Saremo lieti di dare il benvenuto al Santo Padre, se volesse visitare il padiglione della Turchia. E se non potesse, saremo lieti di ospitare una delegazione del Vaticano». Un invito accolto dal commissario del Padiglione della Santa Sede all'Expo, il cardinale Gianfranco Ravasi. Persino un Paese chiuso come l'Iran spalanca le porte: «L'Expo è per l'Iran un'importante occasione per far conoscere la propria storia e cultura, così da incoraggiare a visitare il Paese» dice l'ambasciatore iraniano, Jahanbakhsh Mozaffari.
Difficile dire se a tante parole belle corrisponderanno fatti buoni, ma la speranza è accesa, anche grazie alla Carta di Milano sul diritto al cibo. Invita a passi concreti la coordinatrice azzurra, Mariastella Gelmini: «Non basta denunciare e dichiarare il diritto al cibo. Decine di migliaia di giovani, bambini, donne che vivono nei Paesi schiacciati dal fondamentalismo e dalla fame, vengono usati come oggetti di guerra».
Positivi i sindacati. Cgil, Cisl e Uil spiegano che nel cantiere gli incidenti sul lavoro sono stati 111, nessuno dei quali particolarmente grave: «Un dato positivo». Lanciano un attacco a Manpower, l'agenzia di lavoro interinale accusata di «violazione degli impegni» e di utilizzare contratti «al ribasso fino al 30%».
Gli incidenti sul lavoro che secondo i sindacati si sarebbero registrati nei cantieri di Expo dall'inizio del lavori. Nessuno di questi sarebbe particolarmente grave
I biglietti già
venduti per accedere al sito di Expo. Secondo il commissario Giuseppe Sala, si tratta di «un record assoluto»I Paesi che prenderanno parte all'Esposizione Universale che si terrà a partire dal 1° maggio nel sito di Rho-Pero
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