I giovani azzurri in conclave: «Combattiamo le correnti»

Con le pinne, l’iPad e l’occhiale (firmato), tutti in spiaggia con un nobile obiettivo, anzi due: unire il Pdl, ebbene sì, e poi, perché no, diventare l’equivalente del meeting di Comunione e liberazione, se persino Nichi Vendola si ispira alle giornate di Rimini, figurarsi se non ci possono riuscire loro, a candidarsi come officina di una nuova classe dirigente e incubatore politico-culturale. Si chiama «Dedalo» in nome della sfida all’ignoto già da cinque anni, la tre giorni di formazione politica degli universitari Pdl a Viareggio, ma mai come quest’anno sfida fu più sentita. Perché è quest’anno, col partito dei grandi alle prese con la spina nel fianco dei finiani, che proprio loro, riuniti in Giovane Italia dalla fu An e dalla fu Forza Italia, si sentono chiamati a costruire l’unità di domani, invocata giusto ieri da Silvio Berlusconi. Così, Silvio chiama e loro, con l’orgoglio che hanno imparato proprio dal capo, sorridono: «Stavamo già lavorando per te».
Inutile ironizzare sulla location: chi l’ha detto che un palazzo romano sia più utile alla causa dei Bagni Balena? Infatti il meeting si chiude oggi e la sfida sembra vinta. Tanto per cominciare a organizzare la kermesse è stata l’area dell’ex An, quella di Azione universitaria, ma gli ex azzurri hanno partecipato numerosi. In tutto, fra militanti e simpatizzanti si sono visti qualcosa come 700 giovani, alla faccia del luogo comune sul disimpegno dei giovani di centrodestra. L’identikit tratteggia universitari fra i 19 e i 25 anni, alcuni già con incarichi amministrativi, la maggior parte provenienti da famiglie di imprenditori e liberi professionisti, pochi i figli di politici. Studiano materie tipo comunicazione online, applicazione alla politica delle arti grafiche, l’esperienza della destra conservatrice e libertaria americana dei «Tea party». Alle lezioni qui sotto il tendone in spiaggia non li vedi mai in costume, il disimpegno non è previsto nemmeno nel vestire, e così il bermuda è la sola concessione che fanno all’afa.
L’organizzazione ha affittato tende e bungalow nei campeggi di Viareggio, chiedendo un contributo di venti euro ai ragazzi, «costava di più l’ingresso alla Capannina l’altra sera» ridono loro, e offrendo la tre giorni alle ragazze, «ma non saremo certo noi a gettare il sospetto che l’aumentata partecipazione femminile non abbia a che vedere solo con la passione politica» scherzano i maschi. La verità è che «dieci ore di treno da Messina o da Venezia per venire a seguire lezioni di docenti universitari e politici tutto il giorno non te le fai se non credi al progetto», avverte Lorenzo Salusest, che cura la comunicazione del meeting. E se l’obiettivo era consolidare una sorta di laboratorio in nome dell’unità del partito e dell’azione di governo, nulla è stato lasciato al caso. A partire dagli inviti: «Abbiamo affiancato gli ex colonnelli di An come Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri a Maurizio Lupi, area Cl, Daniele Capezzone, portavoce del partito, e al ministro Mariastella Gelmini» spiegano gli organizzatori.
I «grandi», a dispetto della camicia sbottonata per il caldo o del costume sotto, sai mai ci scappasse un bagno, la manovra politica unitaria sotto il tendone l’hanno presa sul serio, se proprio da Viareggio hanno aperto il dibattito sui temi più rilevanti dell’estate. È da qui che La Russa ha aperto al coordinatore unico del Pdl al posto del triumvirato.

È qui che oggi la Gelmini incontrerà i rappresentanti degli studenti sulla sua riforma universitaria con la collega alla Gioventù Giorgia Meloni. Riassumendo: «Se Fini ha la sua Generazione Italia, chiamateci Generazione Silvio. Ma siamo di più e più determinati».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica