Ma i governatori frenano E scattano già le proteste

da Milano

Nella riunione di ieri a Palazzo Chigi con i poteri locali - rappresentanti di Regioni, Province e Comuni - si doveva decidere dove, oltre che in Campania, sarà destinata una parte dei rifiuti che ora stanno sommergendo interi paesi del Napoletano. Alla fine, al di là delle dichiarazioni di circostanza, ha dato piena disponibilità solo Renato Soru, il governatore della Sardegna. Tutti gli altri si sono trincerati dietro promesse prudenti. E disponibili solo ed esclusivamente per superare l’emergenza si sono detti i rappresentanti di Val d’Aosta, Piemonte e Lazio. Regioni guidate dal centrosinistra dove però non mancano le proteste alle quali le forze di opposizione hanno dato voce e che le stesse giunte sono pronte a far pesare in sede di negoziato operativo, quando si parlerà di quantità e scadenze.
Insomma, se non è possibile dare una lettura integralmente politica della vicenda, non si può ignorare che fra le Regioni che si sono sentite libere di respingere l’invito del governo ci sono quelle governate dal centrodestra: Lombardia, Veneto e Molise. E non si può ignorare neanche il sofferto «sì» al quale, sia pure a malincuore, Emilia-Romagna e Toscana sembrano prepararsi per rispondere al cosiddetto richiamo della foresta.
Fra i «no» può sorprendere quello della rossa Basilicata, che alla Campania di Bassolino contende il titolo di bastione meridionale del centrosinistra. Ma bisogna ricordare che fra queste ultime due Regioni è in corso un duro braccio di ferro proprio in materia di rifiuti.

A causa di una grande discarica che dovrebbe essere realizzata in provincia di Salerno ma, guarda caso, al confine con la provincia di Potenza e molto più vicina al centro abitato di Vietri di Potenza che a quello di Caggiano, il Comune campano che dovrebbe ospitare l’impianto. Il Consiglio regionale lucano si riunisce oggi in seduta straordinaria per affrontare l’emergenza rifiuti... della Provincia di Salerno.

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