Riccardo Signori
La guerra del soldo non si spegne. Blatter strepita e il G14 aumenta le richieste. Anzi si porta avanti. «In vista dei mondiali vogliamo ricevere un indennizzo di 200 milioni di euro», ha fatto sapere Karl Heinz Rummenigge, in qualità di membro del G14 e come presidente del consiglio damministrazione del Bayern Monaco. Il Bayern, e altre diciassette società, fanno parte della confraternita calcistica che ha lanciato loffensiva contro Fifa e Uefa sul problema degli indennizzi per lutilizzo di giocatori in nazionale. Non più solo, e soltanto, un problema di tensione diplomatico-calcistico, ma pure di accettazione delle regole che da anni gestiscono il rapporto fra le nazionali e le società.
Lavvicinarsi dei mondiali ha esasperato il problema che vede contrapposta la tesi dei club (paghiamo tanto i calciatori e quando vanno in nazionale rischiamo solo noi) a quelle degli enti (la nazionale è un diritto per ogni calciatore, non si vede perché Fifa, Uefa o federazioni debbano pagare qualcosa per averli). Rummenigge ha fatto due conti spiccioli, evidentemente innescato dai ragionieri del G14, ed ha concluso: «Un calciatore della nazionale costa a un club circa 10mila euro al giorno». Considerato che ogni nazionale si porta ai mondiali 23 giocatori e se li gode da un minimo di un mese e mezzo fino a due per chi arriva alla finale, e che ogni società del G14 molla alle nazionali una decina di giocatori, ecco che il conto porta ai circa 200 milioni di euro di cui sopra.
Rummenigge ha raccontato queste cose al settimanale economico «Wirtschaftswoche». Secondo lex giocatore, dai mondiali guadagnano tutti: federazioni, calciatori, Fifa. «Solo i club non portano a casa niente. Anzi spesso si ritrovano con qualche giocatore ionfortunato».
No, così non va, ha ripetuto il presidente del Bayern. «Il danno riportato dai club negli ultimi dieci anni ammonta a 860 milioni di euro». Richiesta, quella degli 860 milioni di euro, già avanzata da un paio di settimane, in pratica lidea che ha scatenato la guerra destinata a durare.
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