I grandi numeri della Grande Brera, che fa il boom di visitatori

L'indotto stimato da Makno in 520 milioni. E gli ingressi in Pinacoteca aumentano del 25 per cento

I grandi numeri della Grande Brera, che fa il boom di visitatori
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Quanto vale la Grande Brera? E perché? La domanda non è filosofica, nonostante se ne parli nella sala lettura della Biblioteca, ma economica, anche se non è in ballo il valore inestimabile delle opere d'arte, dei codici miniati, degli antichi volumi. Alla base della presentazione con il direttore Angelo Crespi, gli assessori comunale e regionale alla Cultura, Tommaso Sacchi e Francesca Caruso, c'è un dato fornito da Makno sull'identità e l'impatto del polo che è nato dopo l'apertura di Palazzo Citterio e che comprende Pinacoteca di Brera, Biblioteca Nazionale Braidense, e inoltre Accademia di Brera, Osservatorio Astronomico, Orto Botanico, Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. I numeri parlano di 520 milioni di euro d'indotto su Milano, per arrivare a una somma finale, nel medio termine, di un miliardo e mezzo di euro (senza contare l'impatto del nuovo Polo dell'Accademia allo Scalo Farini). Per avere un confronto numerico, si fa il paragone con Bilbao che con il Guggenheim Museum ha totalmente modificato la percezione di sé nel mondo e il cui impatto è stimato in 685 milioni di dollari. Per restare a Milano, la nascita della Fondazione Rovati ha avuto un impatto di 75- 80 milioni di euro.

La scelta non è solo di marchio o di comunicazione, ovvero la volontà di trasmettere tutti insieme i contenuti che arrivano dalla Grande Brera, ma più profondamente d'identità e di unicità, perché connette e mantiene in relazione reciproca tutti gli elementi di un sistema articolato che sempre più viene percepito come tale. Come ha spiegato Crespi, in occasione del Salone del Mobile ci sono stati 3 milioni di passaggi nel cortile ad aprile e la durata media dei viaggi turistici a Milano si è estesa a tre giorni, il terzo dei quali viene dedicato proprio alla cultura. Quanto alla Pinacoteca, senza contare Palazzo Citterio, gli ingressi sono stati 272mila al 31 maggio (con un incremento del 25% dei visitatori e del 27% degli incassi) che proiettano circa 600 o 700mila visitatori entro la fine dell'anno, dato per altro non lontano dalla massima capienza consentita dagli spazi.

Come spiega il professor Mario Abis, direttore di Makno, la ricerca sottolinea diversi elementi: "Brera da sistema mitologico semplice diventa un sistema complesso, che attinge sempre al proprio mito ma si svela anche al pubblico. Molti non conoscevano la differenza tra Accademia e Pinacoteca".

Il secondo elemento considerato è il contesto: "La Grande Brera può favorire l'espansione della Grande Milano, nel senso che la cultura può diventare una leva strategica anche per l'espansione della città". E ancora: "Risulta che tra le cose associate a Milano in modo spontaneo, nei primi quattro o cinque posti ci sia sempre Brera, dopo la Scala e lo sport".

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