Gianandrea Zagato
Promette «villette sui capannoni dellOrtomercato». Garantisce «grattacieli sullarea Garibaldi-Repubblica». E si impegna a «realizzare le infrastrutture necessarie». Verrebbe da applaudirlo laspirante sindaco Bruno Ferrante.
Ma nel salone di via San Maurilio, sede di Assimpredil, non scatta il battimani. «Dice cose sensate, come il suo programma ma cè poi la sua coalizione...» butta là lingegner Alfonso Morganti: «Difficile riuscire a coordinare le teste, tutte le teste dellUnione. E, attenzione, non cè solo Dario Fo ma anche quella Milly Moratti che si incatena agli alberi per non costruire i parcheggi in piazza Novelli». Leit motiv che accomuna i costruttori edili milanesi e che il loro presidente Claudio De Albertis così sintetizza: «Non vedo una visone chiara e strategica nei programmi. Non vedo bene Fo allUrbanistica perché come Vittorio Sgarbi alla Cultura rappresenta la difesa a oltranza della conservazione, mentre noi siamo per una Milano aperta, che si sviluppa e che cambia. E, poi, cè persino un candidato della lista Ferrante che definisce senza senso gli interventi dei privati. Il nome? Luca Beltrami Gadola».
Ma lex inquilino di Palazzo Diotti non ascolta i refrain degli associati Assimpredil, lui deve tentare di calmare Pdci, Prc e Verdi che sul tema caldo infrastrutture e opere pubbliche (...)
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