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Corea del Sud, Parlamento destituisce il presidente Yoon
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I guai del consigliere spogliarellista

C’è chi lo conosce per essersi presentato a una conferenza stampa al Parlamento siciliano in mutande, poi coperte da una bandiera dell’Isola usata a mo’ di pareo. E chi invece lo ricorda per lo slogan usato in campagna elettorale da leader di Sicilia vera (il suo movimento), «Demoliamo la Regione siciliana». O ancora, chi non si è lasciato sfuggire che in pochi mesi ha cambiato ben sei gruppi. Insomma, uno che non passa inosservato l’onorevole Cateno De Luca, deputato regionale siciliano. Neanche ai magistrati messinesi, che adesso l’hanno spedito agli arresti domiciliari, con l’accusa di tentata concussione e falso. La vicenda giudiziaria è legata all’attività di sindaco di De Luca, primo cittadino di un piccolo comune del Messinese, Fiumedinisi.

Ironia della sorte, l’arresto finisce con l’omologarlo, lui che ama distinguersi, a tanti suoi colleghi. Solo nella legislatura in corso, cominciata nel 2008, sono ben 27 su 90 i parlamentari siciliani indagati. Compreso il governatore Raffaele Lombardo, la cui vicenda giudiziaria è ancora pendente.

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