Continua l’ondata di e-mail di solidarietà al direttore editoriale del «Giornale» Vittorio Feltri, messo a tacere per tre mesi dall’Ordine. La rabbia dei lettori diventa ogni giorno più forte contro una decisione che suona più come una condanna politica che una sanzione deontologica. La sospensione di Feltri, si legge nei messaggi che arrivano in redazione, è un’offesa alla libertà di stampa e all’intelligenza dei lettori. La sua colpa è soltanto quella di aver detto sempre la verità e di aver smascherato il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Come tantissimi, anch’io disapprovo l’insulto perpetrato a Feltri. Ma potrebbe esserciun risvolto positivo nella vicenda: il risveglio e l’insorgenza popolare della non-sinistra, che, intiepiditasi trova motivo d’interesse e rialza la testa a favore del Pdl per le (speriamo) imminenti elezioni.
Maria Saccon
Varese
Caro Direttore, non compravo il suo giornale perché da anni abituato ad altri, ma dalla sua importante inchiesta sulla casa di Montecarlo, una vera vergogna per Fini, e specialmente da quando siete attaccati in maniera così sfacciatamente di parte, sono diventato un suo lettore. Faccio i miei migliori auguri a lei, al presidente Berlusconi, ed a tutti noi.
Ignazio Mongiò
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L’Ordine dei giornalisti ha sospeso Vittorio Feltri. Lunga vita a Vittorio Feltri paladino di libertà e democrazia. Il Giornale promuova con un titolo a caratteri cubitali in prima pagina, una giornata di solidarietà a Vittorio Feltri e di mobilitazione in difesa della libertà di stampa e della democrazia, ed il costo di quel numero del Giornale non a 1,20 ma 2,50 euro ed ogni lettore ne compri due copie. Fatelo subito.
Eugenio Di Monte
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Non per niente l’Ordine dei giornalisti è una creatura del fascismo come tutti gli altri ordini professionali che servono solo a mantenere controllori nullafacenti e impedire ai professionisti di essere veramente indipendenti. Della abolizione degli ordini, di cui non c’è traccia nella Costituzione, parlamento e governi hanno fatto solo chiacchiere. E pensare che sarebbe una riforma a costo zero con vantaggi massimi.
Dante Compagnoni
Tirano (Sondrio)
Cari amici del Giornale, sarà forse possibile impedire a Vittorio Feltri di scrivere il proprio pensiero sottoforma di «lettere al direttore»? Continuate con il vostro stile giornalistico e non fatevi intimidire da nessuno. Noi lettori saremo sempre con voi!
Fabrizio Mondolfo
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È sorprendente constatare la passiva accettazione di tutta la stampa in merito alla sospensione emessa nei suoi confronti dall’Ordine dei giornalisti. Ritengo che non può essere offesa e ignorata la nostra intelligenza e non possiamo essere soffocati dall’informazione dilagante, faziosa e deformata della sinistra espressa sia dalla stampa che dalla televisione di Stato. Continuerò a comprare e leggere il Giornale e voglio sperare che si trovino i giusti spazi affinché possa leggere sempre e più di ieri i suoi articoli e il suo pensiero.
Fernando Arcangeli
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Leggo che Eugenio Scalfari è rimasto deluso dalla sospensione di Feltri. Secondo «Barbapapà» il Diretùr doveva essere espulso dall’albo. Beh, quale miglior augurio di questo per invitare Feltri ad andare avanti col suo lavoro? Se non basta la stima dei lettori a convincerlo, spero che lo persuaderà il desiderio di continuare a dare fastidio a personaggi come Scalfari.
Nico Spuntoni
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Solidarietà per l’assurdo bavaglio impostole dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Il giudizio e la decisione di sospenderla dallaprofessione per tre mesi sono un atto ingiusto ed assurdo, ma è e sarà onta e demerito per coloro che lo hanno deciso proprio perché si è usata violenza alla sua libertà di espressione, alla sua professionalità ed alla sua correttezza di giornalista di grande prestigio e levatura.
Camillo Rota
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Vogliamo dire basta! Basta alla giustizia a senso unico, basta alle libertà sbandierate e poi tolte a chi non è allineato con la vecchia sinistra e con la nuova (Fini). Gentile Direttore, non si imbavaglia la mente e tre mesi passano veloci, rilasci interviste, faccia il presenzialista ad ogni trasmissione. Continui a battersi per le sue e nostre convinzioni. Grazie.
Daniela Portaluppi
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Invidio Vittorio Feltri. Il decano della categoria dei giornalisti, Eugenio Scalfari, ospite di un’adorante Daria Bignardi, ha auspicato che Feltri fosse sospeso vita natural durante. Tenendo conto che il guru in questione non ne ha mai azzeccata una in vita sua, è come se gli avesse augurato di fare questo lavoro fino a 120 anni. Per contro, se fossi nei panni dei 130 Consiglieri dell’Ordine dei giornalisti, mi godrei l’ultima cena, dopodiché comincerei a fare gli scongiuri.
Giordano Citterio
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Caro Direttore, la mia piena solidarietà per la censura inflittale dall’Ordine dei giornalisti; mi permetto di suggerirle di tenere un diario di questi tre mesi di forzato silenzio, che potrebbe pubblicare non appena potrà riprendere la sua attività, in modo tale da farci conoscere il suo pensiero, sempre così chiaro e limpido, sugli avvenimenti politici. La mancanza dei suoi editoriali ci priva e mi priva del suo aiuto per comprendere le complicate e tortuose vicende che stanno segnando questa orribile pagina della politica italiana.
Mario Ursino
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In un Paese in cui si grida alla libertà intellettuale e di stampa, messa a repentaglio - secondo i presunti intellettuali d a salotto - d a u n regime mediatico che non lascia spazio a un’affermazione individuale del singolo, la decisione dell’Ordine suona come una condanna della libertà medesima di cui i vari «showmen» sinistri si fanno strenui difensori. La verità va bene solo se a favore di una componente, minoritaria e perdente, della politica italiana.
Salvatore Lattanzio
Pescara
Sono iscritto da anni all’Ordine e la sospensione di tre mesi che le hanno propinato credo sia solo una rivalsa contro un grande giornalista che non ama scrivere di sinistra. Ben altri colleghi dovrebbero subire la scure dell’Ordine. Tenga duro, Direttore, sappia che la decisone presa nei suoi confronti si ritorcerà su chi ha emesso la sentenza. E speriamo che l’ufficiale giudiziario incaricato di consegnarle la sentenza impieghi tre mesi prima di rintracciarla.
Nino Paolilli
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A casa mia si usa dire Dura chi dura. Le passo questo detto, certo che ne farà buon uso. Sempre suo affezionato sostenitore, con i migliori saluti.
Renato Cocchi
Reggio Emilia
Caro Feltri, non abbandonarci. Siamo schifati per questa assurda condanna di una rara voce che ci dà speranza in questa Italia di piccoli rancorosi politici. Non so cosa si può fare per farci conoscere il tuo pensiero specialmente in questo periodo della vita politica italiana. Ci sarà fra le migliaia di leggi che ci sono in Italia quella che può dare il modo di farci arrivare il tuo pensiero.
Mario Basile
Trento
La seguo da quando scriveva su Libero e ho abbandonato gli altri quotidiani che scorro superficialmente, perché ha dato un taglio nuovo e concreto alle varie argomentazioni del momento ed è con grande disappunto che ho letto della «sospensione», non è che per caso stia riemergendo il fantasma di Stalin che metteva a tacere gli avversari eliminandoli?
Manlio Mascalchi
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Tutta la solidarietà e la mia stima al direttore Vittorio Feltri. Coraggio non molli, lei è tra i pochi che sostengono la verità, continui a darci una mano a difendere il libero pensiero. Io e la mia famiglia le siamo vicini.
Cesare Vismara e famiglia
Serina (Bergamo)
Spegnere questa voce per motivi di bottega da parte delle opposizioni presenti in quella sottospecie di «soviet» a nostre spese che è il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti è un fatto semplicemente criminale e sintomatico del «doppiopesismo» delle istituzioni e della maggior parte dei media. Come è ancor più da criminali far cadere un governo voluto fortemente e legittimamente dalla maggioranza degli elettori italiani che tanto ha fatto e che tanto può ancora fare.
Patrizio Cagnasso
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Credono di togliere di mezzo chi può indirizzare meglio le attenzioni degli italiani in occasione delle ormai certe prossime elezioni, ma la sentenza politicamente indirizzata del (dis)Ordine fa capire ancor di più anche l’azionedi una certa magistratura nei confronti di Berlusconi. Tenga duro Direttore, il disprezzo nei confronti di questo sistema (veramente fascista) rosso,ci terrà compagnia nell’attesa del suo ritorno.
Silvano Menti
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Purtroppo leggiamo dell’ennesima cattiva pagina del giornalismo italiano, il tappo messo al Direttore Feltri fa davvero capire che o la si pensa in una certa maniera ( di sinistra) o quando scrivi prima o poi verrai punito. In questo ultimo anno ne abbiamo lette di tutti i colori ma vere o non vere, ma non abbiamo mai sentito di un giornalista di sinistra condannato al silenzio, neanche quando compariva in prima pagina qualche fantasia nata nella mente del giornalista stesso, invece adesso si parla del «cattivo» Feltri e tutto cambia.
Manuel Tiffi
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Al Direttore editoriale vorrei esprimere tutta la mia solidarietà per la sospensione subita dall’Ordine dei giornalisti, ma vorrei che si consolasse pensando che ci sono voluti 130 «gnomi» per riuscire solo a scalfire un «gigante». Viviamo oggi una dittatura composta dal potere economico, dal potere mediatico e dal potere giudiziario, composta da generali potentissimi tutti uniti nel voler eliminare Berlusconi.
Giovanni Broggi
Osnago (Lecco)
Siamo solidali con lei in questo disgustoso attacco alla sua persona e alla libertà di parola. Continueremo a comprare il Giornale , nostro quotidiano e voce libera della stampa italiana. Usi i tre mesi di bavaglio per ritemprarsi e tornare ancora più mordente!
Patrizio e Lele Marini
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Tutta la «filiera» della sinistra politici, magistratura, stampa, comici da strapazzo e chi ne ha più ne metta,non ha ancora digerito il fallito golpe del ’ 92, perché è l’ora di chiamare le cose con il suo vero nome. Lei caro Feltri è una penna scomoda, personalmente lo ammiro e lo stimo come uomo e giornalista, tiri dritto.
Vittorio Palmerini
Prato
A nome dei miei familiari e mio personale esprimo la più sincera solidarietà a Vittorio Feltri, perseguitato perché uomo e giornalista libero. Vergognoso il comportamento dell’ ordine (con la o minuscola) dei giornalisti che dimostra sempre più operare con partigianeria al servizio degli (ex) comunisti. Forza Feltri
Silvio Marchetti
Prato
Direttore i Tg hanno aperto con queste parole: «La base della libertà democratica è la libertà di parola». Sono le prime parole pronunciate dalla leader birmana San Suu Kyi appena liberata. Facciamo nostro questo grido!! Non ci arrenderemo mai ai soprusi di certi dittatori. Per tutti noi suoi lettori, è quasi motivo d’orgoglio essere insultati da loro. Trovi il modo di farci sentire anche in questi tre mesi la sua voce.
Olivia Mabellini
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Vergogna per chi parla di democrazia, vergogna per chi parla di libertà di stampa, vergogna per chi vive in un Paese civile. Il fascismo rosso che sta imperando in Italia e manifesta la sua dittatura tramite la magistratura ed i mezzi d’informazione sta esasperando le persone libere di questo Paese. La misura, però, è colma. Dottor Feltri, lei è il nostro simbolo, è rimasto l’ultimo rappresentante degli uomini liberi. Continui nella sua lotta. Un giorno avrà il giusto riconoscimento.
Luigi Carini
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Ho inviato una mail al presidente della Repubblica per manifestare tutta la mia contrarietà e protesta per il vergognoso atto dell’Ordine dei giornalisti contro Feltri, al quale esprimo la mia solidarietà. È ovvio che vogliono togliere una firma importante in questo momento decisivo per il nostro Paese.
Giorgio Terrosi
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Questa sospensione a me pare una vera persecuzione contro di lei, il Giornale ed anche contro tutti noi suoi lettori. Ma lei è un giornalista molto amato ed è un uomo fortunato, preveggente che porta fortuna al prossimo, anche questa esperienza negativa, porterà qualcosa di buono: ci sarà chi finalmente aprirà gli occhi sulla libertà dei gulag che la sinistra ha in serbo per la destra. È vero la libertà e la democrazia sono in pericolo, la sinistra ha da tempo iniziato a tramare nell’ombra: non potendo vincere in campo aperto alle urne, mette il bavaglio alle voci più rappresentative della destra. Ci aiuti ad avere coraggio Feltri, siamo in tanti e tutti con lei.
Piera Murgia
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A nessuno sfugge l’incredibile tempestività di questa purga di stampo stalinista, che nelle intenzioni degli inquisitori dovrebbe costringere al silenzio lei, la più autorevole voce del giornalismo non allineato in Italia, proprio
durante la campagna elettorale che sta per cominciare e che si prefigura come una delle più incerte e combattute degli ultimi decenni. La coincidenza non può essere casuale.Maurizio Balestrino
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