I liberali aprono le Case della libertà

I liberali della Casa delle libertà si riuniscono a Santa Margherita per iniziativa di «Unione liberale di centro», «Liberalismo popolare» e «Case del cittadino», tre organismi politico-culturali, di ispirazione liberaldemocratica, che si fonderanno per dare vita ai Circoli o Casa della libertà, e «svolgere una funzione promozionale e partecipata concorrendo all’azione politica della Cdl». Su questi temi - spiega il senatore di Forza Italia Alfredo Biondi, promotore entusiasta dell’iniziativa - si incentrano i lavori del convegno di Santa, in programma domenica 26, alle 10, al Grand Hotel Miramare. All’incontro, aperto al dibattito pubblico, prenderanno parte, fra gli altri, oltre a Biondi, Raffaele e Enrico Costa, Enrico Nan, Egidio Sterpa e Lorenzo Zito. «Con loro, a suo tempo - ricorda ancora Biondi - si era dato vita a un vasto movimento, a livello nazionale, che aveva portato alla fondazione di 300 Case del cittadino, aperte a tutti coloro che, nel valore del liberalismo, si riconoscono al di fuori di ogni appartenenza politica o partitica». L’idea, «quasi un progetto di proselitismo», era rivolta a creare attorno ai partiti della Casa delle libertà un’area di consenso (ma anche di critica) più vasta e consapevole.
«L’intuizione - aggiunge il senatore Biondi - ha trovato notevole e convinta accoglienza in tutta Italia ed è coincisa, non soltanto con quella di Marcello Dell’Utri, con i suoi numerosi Circoli aperti ovunque, ma con la nuova linea tracciata recentemente dal presidente Silvio Berlusconi che ha sollecitato la nascita e lo sviluppo delle Case della libertà come completamento all’azione di Forza Italia e dei partiti alleati». La finalità è quella di dare un respiro liberale e popolare alla volontà della gente di essere soggetto e non oggetto della politica. Al convegno di Santa Margherita è prevista anche la partecipazione del coordinatore nazionale azzurro Sandro Bondi, dei parlamentari liguri, e di consiglieri regionali e locali della Cdl.

Conclude Biondi: «L’incontro del 26 novembre è la base di partenza del congresso nazionale delle Case della libertà, allo scopo di coinvolgere i cittadini (anche quelli che votano, ma non partecipano alla politica, per far sentire la loro voce, le loro opinioni, concorrendo così al progresso civile e politico dell’Italia contro il regresso e l’involuzione che una politica faziosa e punitiva infligge alla comunità nazionale».

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