Letta la pubblicità sul Giornale, i giovani si sono presentati alla porta di Momento Liberale: «Buongiorno, sono qui per quellavviso cercasi sindaco». Ecco, magari non è andata proprio così, epperò lettere, mail e telefonate sono giunte a decine a Beppe Damasio. Tutte a sostegno di quell«idea geniale» del fondatore del movimento ispirato ai valori e alle tradizioni del vecchio Pli, che un bel giorno ha deciso di svecchiare la politica e ha comprato uno spazio pubblicitario per lanciare lappello: «Prepariamo con un anno di anticipo la lista per le prossime elezioni amministrative e cerchiamo un candidato sindaco, ci stai?». Per starci, ci stanno in molti. Il dibattito si è aperto immediatamente, infatti. Subito aveva risposto il consulente politico Alberto Villa. Lappello è finito sul sito Internet dei Liberali per lItalia con commenti entusiastici. Ieri ha scritto al Giornale il segretario provinciale dellUdeur una letera che pubblichiamo a fianco.
Il problema è lesperienza. Così, ieri Damasio e il collega Enrico Astuni che con lui condivide lavventura, hanno precisato che sì, va bene i giovani, ma ci vuole lesperienza. Quindi, ecco, facciamo che fino a 50 anni il curriculum vale lo stesso. E non è una marcia indietro. Il problema è che serve un candidato sindaco che non appartenga alla politica ma sia un libero professionista, che sia persona affermata e nota ma non sia il «solito vecchio trombone», per dirla in gergo. Hanno già avviato trattative con un notaio e con un commercialista.
Poi è arrivata lidea: cerchiamo una donna, del resto non si sa mai che il centrosinistra si decida a cedere alle aspirazioni di Marta Vincenzi leuroparlamentare dei Ds. Limportante, spiega Astuni, è che si tratti di «persona di alto livello e di grande spessore umano, morale e professionale». E che, determinante, «sia preparata a gestire la cosa pubblica, con competenza e trasparenza». Una parola. Anche perché, insomma, i professionisti con i requisiti di cui sopra non mancano, anche le donne si contano numerose. «Ma le persone arrivate - segnala Astuni -, difficilmente abbandonano una determinata posizione anche economica per tuffarsi in un settore che conoscono poco: ci sono grosse riserve e molti timori».
Eppure uno cè. Uno che si è affermato nel suo campo, che non viene dalla politica ma la politica la conosce, uno che ha piglio imprenditoriale, ma ha imparato ad amministrare anche il pubblico. Non è donna, no, ma contro Marta Vincenzi avrebbe buone chance di vincere. Si chiama Sandro Biasotti, e una sua candidatura è ciò che Damasio sta inseguendo. Gli ha chiesto un incontro e vorrebbe farlo ragionare sul fatto che unalleanza degli Arancioni con Momento liberale non sarebbe un azzardo ma un arricchimento.
I liberali hanno un sogno: «Biasotti sindaco per noi»
Il movimento: «A Tursi basta candidati vecchi In alternativa una donna»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.