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I libici della Lia superano il 2%

La Libia è più forte in Finmeccanica. Il fondo sovrano Lybian Investment Authority (Lia), braccio finanziario del leader Gheddafi e nato per gestire i proventi petroliferi, è salito al 2,01% nel gruppo di aerospazio, difesa e sicurezza. L’operazione, comunicata dalla Consob come partecipazione rilevante, è avvenuta tre giorni fa. Se si volesse superare il 3% sarebbe necessaria un’autorizzazione da parte del governo, essendo il gruppo di piazza Montegrappa un’azienda di interesse strategico controllata al 30,2% dal Tesoro.
L’asse Roma-Tripoli, che abbraccia business in diversi settori dell’industria e della finanza, si consolida e l’ampliamento della partecipazione della Lia nel gruppo guidato da Pier Francesco Guarguaglini dimostra che la Libia crede in Finmeccanica. Che, a sua volta, guarda oltre il Mediterraneo a un mercato con opportunità di affari per circa 20 miliardi di dollari in quasi tutti i settori in cui opera il gruppo e aree geografiche legate all’accordo coi libici, in Africa e Medio Oriente. Proprio per questo, Finmeccanica e Libya Africa Investment Portfolio (Lap, un fondo di investimento posseduto da Lia), hanno costituito nel 2009 una joint venture al 50% per sviluppare una cooperazione strategica nei settori aerospazio, elettronica, trasporti ed energia per applicazioni commerciali.

In Libia, Finmeccanica si è aggiudicata vari contratti, come quello da 540 milioni di euro con la controllata Ansaldo Sts per sistemi di segnalamento, tlc e alimentazione su una linea ferroviaria per circa 1.450 chilometri.

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