RomaGoverno e maggioranza sono orientati ad accogliere le osservazioni del Quirinale sul ddl lavoro, in particolare sulla delicata questione dellarbitrato, regolata dallarticolo 31 del provvedimento. Con tutta probabilità sarà recepito lavviso comune siglato l11 marzo scorso dalle parti sociali che esclude la clausola compromissoria sullarbitrato nelle controversie di licenziamento.
Il relatore Giuliano Cazzola (Pdl), vicepresidente della commissione Lavoro, spiega che presenterà alcuni emendamenti «con particolare attenzione a criteri e modi per rafforzare il principio della volontà del lavoratore nel sottoscrivere una eventuale clausola compromissoria» con il datore di lavoro. In sostanza, laccettazione dellarbitro nelle cause di lavoro, al posto del giudice, dovrà essere esplicita da parte della parte del dipendente.
La nuova formulazione dovrebbe recepire l«avviso comune» sottoscritto l11 marzo scorso da Confindustria, le altre associazioni imprenditoriali, Cisl e Uil, ma non firmato dalla Cgil, che esclude il licenziamento dalle clausole compromissorie sullarbitrato poste al momento dellassunzione. In un comunicato congiunto, Confcommercio, Confesercenti e le tre organizzazioni dellartigianato (Confartigianato, Cna e Casartigiani) chiedono linserimento nel testo dellavviso comune «per evitare sterili discussioni o strumentalizzazioni sullarticolo 18 dello Statuto dei lavoratori», che disciplina i licenziamenti. E la Confindustria ricorda che lavviso comune «va proprio nella direzione indicata dal presidente della Repubblica». Dunque, sì allarbitrato nelle controversie di lavoro, «ma con lesclusione sulla risoluzione del rapporto di lavoro», a meno che le parti non laccettino esplicitamente.
La Cisl chiede inoltre che la clausola compromissoria sullarbitrato venga pattuita solo al termine del periodo di prova, garantendo in tal modo «la libertà di scelta del lavoratore». Anche la Uil dice «ok» allarbitrato per ridurre il «ricorso patologico» alla magistratura nella soluzione delle vertenze di lavoro, pur ritenendo che larbitrato «non ha nulla a che vedere con i licenziamenti e che non può essere imposto al momento dellassunzione». Per la Cgil è invece necessario un riesame complessivo del testo di legge: «Se non ci saranno i cambiamenti richiesti - dice il segretario confederale Fulvio Fammoni - ricorreremo alla mobilitazione e alla Consulta».
Intanto, il governo conferma il «no» allallungamento da un anno a 18 mesi della cassa integrazione ordinaria.
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