Roma Tutti gli occhi puntati su San Giacomo, la statua girevole sul campanile della basilica, che segna tempo variabile tendente al brutto. Ma pioggia o no, oggi quegli occhi saranno tutti per l’Umberto, che per la Lega non è un santo, è molto di più. Nei giorni scorsi l’hanno visto affaticato, però anche molto attivo: Bossi ha visto Fini, ha convinto Berlusconi a frenare sulle intercettazioni e a rinunciare alle elezioni anticipate, ha cercato di tenere insieme la maggioranza, ha incassato un ministro ad hoc per il federalismo, Aldo Brancher, trasformando un’ossessione della Lega in una battaglia anche del Pdl.
Così, vent’anni dopo, il Senatùr potrà ripresentarsi a Pontida davanti al suo popolo a mani piene. In carniere ha due Regioni, il Veneto e il Piemonte, governate adesso dai leghisti Zaia e Cota, il successo elettorale alle amministrative di primavera e il federalismo ormai quasi a portata di mano. Quasi. Per questo a Roma si vede un Bossi dialogante, mediatore, che misura le parole.
Diverso da quello che oggi apparirà sul pratone bergamasco dove il Carroccio rievoca lo storico giuramento dei comuni della Lega Lombarda che nel 1167 sfidarono Federico Barbarossa. C’è grande attesa per le parole del leader, che dovrà calmare qualche mal di pancia per i tagli alle regioni. Arriveranno duecento pullman, monteranno cento gazebo, duemila persone sono già accampate con tende e camper sull’erba, cinquecento volontari stanno finendo gli ultimi preparativi, tra cui montare una struttura di cinquanta metri di larghezza e dodici di altezza. A lati del palco due mega video e le torri audio da 170 mila watt. Sulla destra, due striscioni significativi: «Quando un popolo come quello padano cammina, piega la storia» e «Fratelli su Libero Suol». Non poteva mancare una copia da dieci metri della statua di Alberto da Giussano.
Curiosità sul ruolo che avrà nella manifestazione Renzo Bossi, l’ex trota diventato consigliere regionale. Il raduno inizierà alle dieci. Umberto Bossi parlerà a mezzogiorno e mezzo, alle due «Va pensiero» e tutti a casa, giusto in tempo per accendere la tv e vedersi la partita Italia-Nuova Zelanda. E fare il tifo per...
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