I milanisti felici di riabbracciare Sheva Gattuso no: «Ci ha traditi per il Chelsea»

I difensori azzurri, invece, iniziano a pensare all’«arma non convenzionale» dell’Ucraina: «Sappiamo com’è fatto, quando arriva davanti alla porta è sempre pericolosissimo»

Nostro inviato a Duisburg

«Lo stanno recuperando giorno dopo giorno, come stiamo facendo noi con Totti». Marcello Lippi parla di Andriy Shevchenko, l’ucraino che fa più paura all’Italia, che ha superato i guai al ginocchio. Sheva, gli azzurri, lo conoscono molto bene: c’è chi ha giocato con lui nel Milan fino al 14 maggio scorso, c’è chi se lo è trovato davanti come avversario. «Credo che mi abbia fatto anche gol, è un grandissimo giocatore, ma l’Ucraina non è solo lui», dice Andrea Barzagli, che titolare «forzato» nei quarti venerdì sera dovrà affrontarlo come è successo nei Palermo-Milan delle ultime stagioni.
Già, il Milan, squadra dalla quale Sheva ha divorziato prima del Mondiale. Il suo futuro è al Chelsea, la moglie Kristen ha voluto così, attratta dal fascino di Londra. E dopo il divorzio, il rapporto tra lui e i calciatori rossoneri si è incrinato parecchio. Soprattutto con Rino Gattuso, che non gli ha perdonato il tradimento per colpa della consorte. Non a caso, quando l’Italia ha affrontato l’Ucraina il 2 giugno scorso a Losanna, Nesta e Inzaghi, ma anche il ct azzurro Lippi, si sono soffermati con Shevchenko al centro del campo prima della partita (l’attaccante non giocò quell’amichevole perché ancora infortunato) mentre Ringhio lo ha praticamente ignorato. «Ma dite a Pirlo e Gattuso che resteremo amici per tutta la vita», il messaggio che ha inviato ieri dal ritiro di Potsdam, nell’ex Germania Est, l’attaccante ucraino. Pronto però a dare un dispiacere agli azzurri, perché «la mia nazionale è forse favorita dal punto di vista psicologico».
«Sappiamo bene come è fatto, appena arriva davanti alla porta avversaria è pericolosissimo», dice Marco Materazzi, che invece non potrà sfidarlo perché squalificato. Come non ricordare tutti i derby Milan-Inter e i duelli tra il centrale interista e la punta di Dvirkivshchyna sia in campionato sia nelle recenti sfide secche in Champions League. «Ma l’Ucraina ha in generale tanti grandi atleti – continua Materazzi, un po’ deluso di non poter sfidare Sheva – mi è piaciuto molto anche il ragazzo dell’Under 21 (Milevskiy) che ha segnato uno dei rigori decisivi con la Svizzera. Insomma, un avversario da non sottovalutare».

Il mondiale di Sheva è stato finora più luci che ombre: due reti realizzate, una all’Arabia Saudita e l’altra – decisiva per il secondo posto nel girone - alla Tunisia su rigore, mentre dal dischetto ha fallito il primo penalty della lotteria con la Svizzera. «Sarà un osso duro», il coro unanime degli azzurri. Che almeno hanno la fortuna di conoscerlo.

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