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I modelli supercomplicati sono nel Dna della Casa

A gennaio Vartan Sirmakes, Ceo del Gruppo Franck Muller, ha confermato, le nuove prospettive e le scelte strategiche per il futuro. Scelte conseguenti, ovviamente, al periodo di forte rallentamento del mercato, ma decisamente orientate verso uno sviluppo coerente del brand leader: Franck Muller. Dunque, nel 2010 il focus sarà senz'altro sulle due linee dotate di movimenti di manifattura meccanici automatici, le Liberty e Freedom, e sulla Conquistador Grand Prix. E' chiaro che non subirà rallentamenti la produzione dei modelli appartenenti alla collezione Aeternitas Mega, che, anche quest'anno sarà assoluta protagonista nel corso dell'appuntamento fissato dal Gruppo per fine anno a Montecarlo. Il riflesso di positività proveniente dai vertici ginevrini si è esteso anche alla realtà italiana gestita da Emiliano Carlotti; dopo un periodo non particolarmente brillante, infatti, i nuovi prodotti messi a disposizione dall'inizio del 2010 stanno riscontrando un buon ritorno d'interesse.
Tre, quindi, i pilastri sui quali verrà costruito il piano operativo dell'anno. Del Conquistador Grand Prix, abbiamo già illustrato il cronografo nell'ambito dello Speciale dello scorso novembre e, in questa occasione, presentiamo il Tourbillon, realizzato in Ergal anodizzato e titanio (leggerissimo e molto resistente), in titanio e oro rosa e in titanio. La cassa è stata sviluppata sulla base della celeberrima Cintrée Curvex (misure 48 mm x 62,7mm e 14,6 mm di spessore), disegnata con il contributo fondamentale di Antonio Terranova, responsabile creativo di Cvstos, brand con il quale Franck Muller ha ormai una stretta collaborazione. Non è modificato, ovviamente l'impatto aggressivo e tecnologico dell'orologio, con la lunetta brunita percorsa dagl'indici della scala sessagesimale a rilievo, la corona protetta da robuste spallette e, al 9, per motivi puramente stilistici e di simmetria e senza alcun "compito" funzionale, l'applicazione di un'ulteriore corona: quest'ultima, al contrario, nel cronografo bi-compax rivestiva il ruolo di pulsante correttore della data. Il quadrante nero, trattato con una particolare vernice a base di cellulosa, accoglie numeri arabi luminescenti, interrotti dal prepotente impatto dell'apertura della gabbia del tourbillon e completato da lancette stilizzate a bastone; il movimento è meccanico automatico con riserva di carica di 60 ore.
In quanto ai movimenti interamente sviluppati e progettati internamente, i calibri 3210 e 2210, sono ambedue connotati da un particolare dispositivo brevettato (ideato dal maestro orologiaio e direttore tecnico della Maison, Pierre-Michel Golay) denominato «bielle-manivelle», per la trasmissione di energia dal rotore al bariletto (in luogo dei più classici cricchi d'inversione). Il primo è adattato sul cronografo Freedom, bi-compax flyback con datario, in cui lo smistamento delle funzioni crono avviene mediante ruota a colonne e innesto verticale; con pulsanti a pompa, proposto nelle due misure di cassa da 42 e 44 mm, in oro bianco e oro rosa, presenta un quadrante con lancette a foglia, numeri romani e finestrella del datario al 6.

Il secondo equipaggia il Liberty, disponibile oltre che su cassa da 42 e 44 mm, anche da 39 mm di diametro, un esempio di sobrietà ed essenzialità estetica, con ore, minuti e secondi centrali, scanditi da lancette a foglia brunite su indici a numeri arabi; ineccepibile la versione in oro bianco con quadrante argenté soleil.

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