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I morti lasciati a galleggiare: «Bisogna pensare ai vivi»

L’ottanta per cento delle zone colpite dall’uragano non ha luce. I soccorritori: troviamo solo corpi senza vita

da New York

«Se vedo un morto che faccio? Nulla. Lascio che vada per la sua strada». Le proporzioni della tragedia americana stanno tutte in questa cruda conversazione. Teatro, l'ufficio dello sceriffo della Jefferson Parish di New Orleans. A parlare sono il sergente Chris Fischer, in prima linea nei soccorsi, e il maggiore Bobby Woods, suo superiore. Nella metropoli della Louisiana dove i Santi vanno in paradiso marciando sulle note del jazz, l'uragano Katrina ha cambiato il rapporto con la morte. Pensare ai vivi è diventata la parola d'ordine delle squadre di emergenza. Non c’è tempo, ora, per la pietà. In quella che l'ex sindaco Marc Morial ha definito una «nuova Pompei», centinaia, se non migliaia, di abitanti potrebbero essere intrappolati ancora vivi dal diluvio: i cadaveri possono attendere.
«Non abbiamo neanche cominciato a pensare ai morti: i soccorritori si limitano a spingerli da parte», ha dichiarato Ray Nagin, il sindaco della metropoli celebre per i suoi festosi funerali in carrozza a cavalli con il defunto accompagnato al cimitero dall'orchestrina. Ma anche i celebri cimiteri costruiti sopra terra al tempo delle epidemie di febbre gialla potrebbero essere a rischio nella New Orleans colpita dall'uragano.
In questa città trasformata in un campo di battaglia qua e là si scorgono corpi senza vita che galleggiano nelle acque in piena. Cadaveri senza nome abbandonati e che chissà quando e come potranno avere sepultura.
«Nulla da fare, dobbiamo pensare ai vivi», si è sentita rispondere da un poliziotto al commissariato Evelyn Turner, una donna di colore del Quartiere Francese, il cui compagno gravemente malato di cancro ai polmoni, è morto nella città flagellata da Katrina. A Evelyn non è restato che avvolgere il cadavere del suo uomo in un lenzuolo, deporlo in una bara di assi di legno e trasportarlo sul pelo dell'acqua per le vie trasformate in canali, fino alla strada principale, in cerca di aiuto.

Seduta sul ciglio di Rampart Street, le auto che schizzavano acqua e fango sul sudario che avvolgeva il corpo del compagno, Evelyn ha atteso invano per ore che qualcuno facesse qualcosa. Finalmente un camion si è fermato. Venti dollari, e il cadavere di Bowie è stato caricato a bordo, buttandolo nel mucchio di altri cadaveri.

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