da Teheran
«Il signor Ahmadinejad ci ha aiutato molto. LOlocausto non è mai avvenuto, è la più grande bugia della storia...». Horst Mahler, una delle figure più celebri dell'estremismo di destra tedesco, scrive così sull'edizione online del Teheran Times, che da giorni sta raccogliendo quelli che definisce «pareri indipendenti sull'Olocausto». Nei primi giorni dello scorso dicembre il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad aveva provocato un'ondata di indignazione in Israele, in Europa e negli Stati Uniti per aver affermato che la Shoah sarebbe soltanto «un mito».
In due edizioni consecutive, il quotidiano iraniano di lingua inglese presenta senza remore voci provenienti dall'estrema destra e dal neonazismo a suffragio delle affermazioni di Ahmadinejad. Così, le parole di gratitudine di Mahler compaiono in una rubrica dal titolo: «Storici e ricercatori sostengono il punto di vista del presidente iraniano sull'Olocausto». Oltre a quello di Mahler, compare tra gli altri il nome di Robert Faurisson, più volte condannato in Francia per neonazismo. «Sostengo totalmente la visione del signor Ahmadinejad quando afferma che il presunto Olocausto degli ebrei è una leggenda o un mito», dice Faurisson. E l'estremista di destra canadese Paul Fromm, direttore della «Canadian Association for Free Expression», in odore di neonazismo e accusato di razzismo, scrive che «lOlocausto è diventata una religione. Coloro che hanno espresso dubbi sono trattati come eretici. Ciò è intellettualmente disonesto e sbagliato».
Il Teheran Times è poi tornato alla carica riportando in una successiva edizione una lunga intervista rilasciata dallo stesso Fromm alla Mehr News Agency iraniana, considerata molto vicina ad Ahmadinejad. «Condivido - afferma nell'intervista - che la storia dellOlocausto è stata usata per indurre un falso senso di colpa negli europei e nei nord-americani. Questa storia ha consentito agli ebrei di acquisire molti miliardi di dollari di riparazione dalla Germania e dagli altri Paesi. E ha anche fatto sì che molti in Europa e in Nord America fossero pronti a ignorare le atrocità e brutalità israeliane».
Fromm aggiunge che, «come ha detto il presidente iraniano, in Europa si può negare l'esistenza di Dio. Se però si mette in discussione il benché minimo aspetto della storia della sofferenza degli ebrei nella II guerra mondiale, chiamato Olocausto, si può finire in galera».
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