da Milano
«Da bambino suonavo la fisarmonica; poi ho conosciuto Augusto Daolio, sono passato alle tastiere e abbiamo cominciato a suonare nelle balere. Non pensavamo al successo, ogni tre canzoni ci fermavamo a bere e a chiacchierare col pubblico, e ancora oggi il nostro spirito è quello». Cordialità ed entusiasmo di tipica schiatta romagnola sgorgano dalle parole di Beppe Carletti, storico capo dei Nomadi, che si apprestano (con medaglie recenti come la vittoria a Sanremo)a festeggiare 45 anni in musica. Decani del beat, non si sono mai fermati come ammonisce il loro nome («labbiamo scelto a caso - sottolinea Carletti -, volevamo un nome semplice che anche le nostre mamme potessero ricordare») e continuano il loro «road movie» con una macchina da presa musicale che cattura umori e stili di vita dei giovani. Il nuovo capitolo della loro avventura è il doppio cd con dvd Nomadi & Omnia Symphony Orchestra (del maestro Bruno Santori), dove rileggono in una sontuosa veste rock-sinfonica i loro classici (da Io vagabondo al sanremese Dove si va) e quelli di Guccini come Dio è morto, La collina, e una monumentale versione «progressive» di Asia.
«Un punto darrivo - spiega Carletti -; unidea nata a Sanremo e sviluppata attraverso due concerti a Brescia, da cui abbiamo tratto il meglio».
Una grande scommessa.
«Un segno del destino; nel 72, in Io vagabondo, la parte orchestrale la eseguivo con il mellotron. Lo scoprii grazie ai Moody Blues quando incidemmo Ho difeso il mio amore, e andai a Parigi con Augusto per comprarlo. Costava due milioni, firmai un pacco di cambiali così...».
Quella dei Nomadi è ed è stata una grande avventura: il segreto?
«Lo spirito positivo; la vita è dura ma noi lanciamo sempre un messaggio di speranza. Poi lamicizia; non è facile essere nomadi, bisogna non pensare al successo come fanno tanti ragazzi oggi».
Nel cd ci sono brani degli antichi, recenti e due inediti...
«I nostri vecchi brani, quelli che ci ha dato Guccini, sono più attuali di un tempo. Dio è morto? Guardate la Birmania. Noi non ci saremo? Il tema nucleare è sempre di moda. Canzone per unamica sugli incidenti stradali...».
Un bellincrocio tra rock e classico.
«Speriamo sia linizio di una nuova tendenza culturale. Vorremmo portare lorchestra in tournée ma ci vuole uno sponsor».
Una dedica particolare?
«Naturalmente ad Augusto.
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