I nuovi padroni di A2A: scende Gnutti, sale Zaleski

da Milano

Sale il finanziere franco-polacco Romain Zaleski e scende quello bresciano Emilio Gnutti. La mappa dei soci di A2A pubblicata ieri dalla Consob vede la staffetta dei due finanzieri tra i soci di peso della multiutility nata dalla fusione tra le ex municipalizzate lombarde Aem (Milano) e Asm (Brescia), controllata con una quota del 27,45% a testa dai Comuni di Brescia e Milano. Romain Zaleski, titolare di una quota del 2,8% in Asm (secondo gli ultimi dati comunicati alla Consob), per arrivare al 2,51% attualmente detenuto in A2A (attraverso la Carlo Tassara) ha infatti incrementato la sua partecipazione. Scompare invece dalla mappa dei soci rilevanti la Fingruppo di Emilio Gnutti e dei suoi soci bresciani, titolare, prima della fusione, di una quota di poco inferiore al 5% nella società bresciana. Nessun alleggerimento di quota da parte della holding che, si apprende, detiene l’1,97% di A2A, appena sotto il 2%. La discesa nell’azionariato è frutto esclusivamente del «concambio» tra azioni Asm e quelle del nuovo gruppo (che è nato per incorporazione effettuata da Aem).

Tra gli altri azionisti di A2A si rafforzano sia la svizzera Atel, al 4,43% (aveva poco più del 5% in Aem), con cui la società guidata da Giuliano Zuccoli ha una partecipazione incrociata, che il fondo Fidelity International, al 2,44% (deteneva circa il 2% di Aem).

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