Nel 2005 erano diminuiti, tanto da suscitare allarme negli inquirenti, rispetto ai grandi numeri degli anni passati; ma nel 2007 cèstata una nuova impennata di collaboratori di giustizia. Ovvero quelli che comunemente vengono chiamati «pentiti» e «testimoni di giustizia», e che rivelano informazioni e segreti delle organizzazioni criminali di cui hanno fatto parte o hanno avuto conoscenza. Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, aggiornati al 31 dicembre 2007, le persone sottoposte a misure di protezione sono 3.853: 800 collaboratori di giustizia, 67 testimoni, 2.763 familiari di collaboratori e 233 familiari di testimoni. Tra gli 800 «pentiti», a prevalere sono quelli di camorra (270), seguiti da quelli di mafia (238) e ndrangheta (97). Le donne sono 36. Tra i familiari delle persone protette vi sono 1.233 minori. I collaboratori di giustizia sono concentrati prevalentemente nella fascia di età tra i 40 e i 60 anni (432 su 800). Le donne collaboratrici vengono per lo più dalla camorra (12); seguono quelle appartenenti a gruppi di criminalità comune (9) e mafia pugliese (8).
Nettamente inferiore è il loro numero nella ndrangheta (4) e nella mafia siciliana (3). Nei mesi scorsi il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha ribadito quanto aveva già detto più volte: «La nuova legislazione ha disincentivato la collaborazione».I pentiti Lesercito dei 4mila testimoni che nel 2005 era in via destinzione
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