Roma

I piccoli editori adesso pensano in grande

L’8 dicembre si aprirà la quarta edizione della fiera dedicata all’editoria con incontri, dibattiti e scambi internazionali Tra gli ospiti anche Alessandro Baricco, Marisa Laurito e Maria Grazia Cucinotta

Elisa D’Alto

Arrivata alla quarta edizione, la fiera «Più libri più liberi» non si accontenta solo di proporre migliaia di testi delle piccole e medie case editrici, ma offre anche dibattiti, presentazioni, incontri con gli scrittori e convegni. Partita in sordina quattro anni fa, oggi la fiera, in programma dall’8 al 13 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur, rappresenta «la più grande manifestazione culturale del centro-sud», come spiega Federico Motta, presidente dell’Aie, l’associazione italiana editori che organizza la fiera col sostegno del Ministero per i Beni e le Attività culturali, del Ministero dell’Istruzione, del Comune e della Provincia di Roma e della Regione Lazio.
Forte del crescente successo di pubblico e di vendite ottenuto nelle passate edizioni, la fiera quest’anno può vantare grandi numeri: 349 espositori provenienti da tutta Italia per 262 stand, quasi 2500 titoli messi a disposizione dalla Bibliolibreria, lo spazio gestito dall’istituzione Biblioteche di Roma, in cui si possono acquistare o prendere in prestito i testi di 130 case editrici. E oltre agli spazi espositivi c’è anche un ricco calendario di 200 convegni e dibattiti divisi per argomento. Si spazia dal filone «Giallo e noir» a quello dedicato alla poesia, senza dimenticare gli incontri dedicati ai viaggi e alle altre culture, come «Europa» e «Per capire il Sud America», fino a quelli professionali, rivolti agli addetti ai lavori, e a quelli dedicati ai libri per ragazzi. Saranno tanti gli ospiti che arricchiranno la manifestazione. Non solo scrittori ed editori, ma anche giornalisti, attori, filosofi e personaggi dello spettacolo: da Andrea Camilleri ad Alessandro Baricco, da Tullio De Mauro a Oliviero Beha, e ancora Tullio Gregory, Mita Medici, Maria Grazia Cucinotta, Marisa Laurito e molti altri ancora.
Chi pensa che le piccole e medie case editrici propongano solo testi «di nicchia» o, peggio ancora, di «serie B» rispetto alle «grandi», si sbaglia di grosso. Enrico Iacometti, presidente del gruppo piccoli editori di Aie, spiega che questo settore riesce a vendere molto nonostante la scarsa visibilità, grazie alla qualità dei testi proposti: «Oggi la grande editoria - spiega infatti Iacometti - punta alla multinazionalità. Ossia a vendere best sellers, testi che raccolgono un grande successo in più Paesi. In questo senso non posso non pensare a Pasolini quando parlava di omologazione della cultura. Noi piccoli editori cerchiamo al contrario degli ambiti di specializzazione».
Si sa infatti che più si vuole raggiungere un grande mercato, più lo scrittore deve cercare di adeguare il suo prodotto al gusto medio, raggiungendo un compromesso che a volte va a scapito di originalità e qualità del prodotto. Un problema vecchio quanto la moderna industria editoriale, col quale già gli scrittori romantici facevano i conti.
Rispetto agli scorsi anni la manifestazione ha acquisito un maggiore rilievo internazionale, come dimostrano due eventi in particolare. Il primo è la presentazione del programma per «Torino capitale mondiale del libro con Roma», il prestigioso riconoscimento assegnato dall’Unesco, che sarà illustrato dai sindaci delle due città, Sergio Chiamparino e Walter Veltroni (9 dicembre, sala Dante). Secondo evento importante è la presenza alla fiera di dieci editori stranieri, provenienti da vari Paesi europei, con l’obiettivo di favorire la conoscenza, e il successivo scambio di diritti, tra editori italiani e colleghi europei.
Biglietti: intero 5 euro, ridotto 2,5 euro. Info: www.

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