Lidia Scognamiglio
«Partirà a settembre lOsservatorio sui prezzi per monitorare settimanalmente 26 mercati ortofrutticoli al dettaglio del Lazio». Alla notizia annunciata dallassessore regionale al Commercio Francesco De Angelis è seguita limmediata polemica dei mercati rionali. «Il controllo dei prezzi non rispecchia la vera situazione. Vorrei invitare gli uomini politici ad alzarsi dalla scrivania per rendersi conto, venendo sul posto, della reale condizione di precarietà nella quale ci troviamo».
Gianni Buttarelli, 61 anni, responsabile del settore Commercio sulle aree pubbliche dellUdc di Roma, è stanco di essere attaccato per il continuo lievitare dei prezzi. «Siamo noi a calmierare i prezzi e non gli ipermercati che fanno offerte solo in alcuni periodi dellanno. Pur di vendere dei prodotti che altrimenti marcirebbero abbassiamo i prezzi fino a 50 centesimi».
LOsservatorio sul Commercio pubblicherà settimanalmente lelenco degli articoli e dei mercati monitorati, indicando il prezzo più alto e più basso per ogni prodotto in ciascun posto. «Lo scopo dellOsservatorio - spiega lassessore De Angelis - è di iniziare a dare uninformazione istituzionale sullandamento dei prezzi al fine di poterne controllare gli aumenti». «Non si rendono conto - risponde Buttarelli - che non ha senso fermarsi ai prezzi dei cartellini, senza esplorare la complessità dei molteplici passaggi che portano a quelle cifre». «Lavoro da anni come rivenditore nel mercato Alberone di Roma - continua luomo - e conosco bene, quindi, tutti i costi che dobbiamo affrontare ogni giorno: mezzi di trasposto, imballaggio, celle frigorifere, gestione del punto vendita. Sono tante le spese e incidono sulle merci più del 30, 40 per cento». Il quadro che emerge dalle parole del responsabile del Commercio sulle aree pubbliche dellUdc sembra contrastare con il trend di crescita positivo fotografato dal rapporto 2004 dellOsservatorio del Commercio, che registra un aumento del 2,95 per cento. «Mentre la grande distribuzione è in continua crescita - spiega Buttarelli - il nostro settore ha perso circa il 4 per cento.
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