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I primi 90 giorni di Monti: promosso o bocciato?

Il Prof al giro di boa: dalle misure "salva Italia" alle liberalizzazioni, dall'articolo 18 alle gaffe sul posto fisso. Lui assicura: "Cambierò l'Italia". Ma gli italiani cosa ne pensano?

I primi 90 giorni di Monti: promosso o bocciato?

Novanta giorni. A scuola è tempo di pagellino: alla fine del primo trimestre fioccano anche i voti. Per i lavoratori, invece, finisce il periodo di prova: o dentro o fuori. Il governo tecnico guidato da Mario Monti è arrivato al giro di boa. E, adesso, è arrivato il momento di tirare le prime somme. Perché, dopo novanta giorni, il Professore ha già dato modo agli italiani di farsi un'opinione dell'operato svolto a Palazzo Chigi.

Dalle misure "salva Italia" al decreto "cresci Italia", dalle gaffe dei ministri (guarda il video) agli scandali che hanno investito Carlo Malinconico e Filippo Patroni Griffi. E ancora: il pacchetto (e le polemiche) sulle liberalizzazioni, il discusso decreto "svuota carceri" e, soprattutto, la combattuta riforma del mercato del lavoro. Va detto subito: stando ai sondaggi Monti non dispiace. Anzi. Sembra che il Professore mantenga un alto livello di gradimento, nonostante i forti sacrifici chiesti agli italiani per riuscire a sconfiggere la crisi economica e le nuove tasse introdotte: una su tutte quella sulla prima casa che l'ex premier Silvio Berlusconi era riuscito a togliere.

In questi primi tre mesi il presidente del Consiglio si è preoccupato, in primis, di intervenire sul debito pubblico e sulla lotta all'evasione fiscale. Tre mesi in cui si sono susseguite una manovra piuttosto pesante, misure per rilanciare l'economia e una serie di tavoli con le parti sociali per mettere in cantiere quelle riforme strutturali necessarie per modernizzare l'Italia. Adesso il lavoro dell'esecutivo è concentrato su tre decreti al vaglio di Palazzo Madama e due disegni di legge "di lungo corso" a Montecitorio: il Milleproroghe, la proroga delle missioni all’estero e il provvedimento sulle liberalizzazioni. "Sulle liberalizzazioni si apre una settimana decisiva - ha avvertito nei giorni scorsi il leader democratico Pier Luigi Bersani - il Pd sarà in prima linea per portare a casa, dopo anni di stallo, delle vere e proprie aperture di mercato".

In realtà, gli occhi del governo e delle parti sociali sono puntati sulla riforma del mercato del lavoro. E, in primis, la riforma dell'articolo 18. Mercoledì prossimo si terrà un nuovo incontro al ministero del Lavoro. La titolare del dicastero, Elsa Fornero, e lo stesso Monti in prima persona stanno cercando di battere una via che metta d'accordo sia gli industriali sia le frange più estreme dei sindacati. Proprio nei giorni scorsi alcuni scivoloni del governo hanno rischiato di far saltare la concertazione. Se il viceministro Michel Martone aveva definito "sfigato chi a 28 anni non è ancora laureato", il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri aveva accusato gli italiani di essere "fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà". Dichiarazioni che hanno suscitato gli attacchi e lo sdegno della sinistra parlamentare e non. Con la stessa acredine, infatti, era stato attaccato pure Monti quando aveva definito "monotono" il posto fisso.

Valutare un governo in soli tre mesi di lavoro è difficile. Se non impossibile. Eppure gli italiani si sono già fatti un'idea sull'opera dei tecnici.

Nei giorni scorsi Monti, in visita negli Stati Uniti dal presidente Barack Obama, ha assicurato: "Cambieremo le abitudini degli italiani". E gli italiani? Cosa ne pensano?

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