«Io ci dormivo con il pallone... volevo quello dentro il letto al posto dellorsacchiotto. Perciò, credo che fosse un segno del destino». Già, il destino che ne ha fatto uno dei migliori giocatori del mondo e lottavo re di Roma. Francesco Totti, dopo le barzellette e il «cucchiaio», decide di raccontare i suoi primi trentanni in un libro (il quarto) e in un dvd inseriti nel confanetto «La mia vita, i miei gol», in vendita da oggi presso i PosteShop e nelle librerie.
Ieri la presentazione in una sede insolita: lufficio postale di via Marmorata, nel popolare quartiere di Testaccio, cuore del tifo giallorosso. Totti ha fatto divertire i presenti, sedendosi dietro i vetri per il pagamento delle bollette e simulando unoperazione postale. «Vedendo il successo del primo libro di barzellette con la Mondadori (circa due milioni di copie vendute, ndr) - ha detto più serio durante la presentazione - ho voluto replicare per dare di nuovo in beneficenza il ricavato dalle vendite che ora decideremo a chi destinare».
Cè anche lattore Max Giusti che dopo laffermazione di Totti («io il Pallone dOro lavrei dato a Messi»), fa una battuta: «Dopo questo trionfo Totti dichiara mò non cho paura de Kakà». Ma poi osserva: «La straordinaria caratteristica di Francesco è il suo essere rimasto profondamente legato alla sua città. Non cè nessun campione sportivo così vicino a quella che è la sua gente. E questiniziativa lo dimostra in pieno».
Nelle quasi cento pagine di pensieri e immagini, molte delle quali sui campi di calcio, si alternano i ricordi da enfant prodige, i contratti prematuri (il primo addirittura a cinque anni), i successi, gli idoli e i maestri, i suoi gol. «Ho voluto far vedere dove sono nato, dove sono cresciuto e dove ho iniziato». E così si parte dalla scuola calcio della Fortitudo e da quel contratto che gli fece lasciare Porta Metronia, quando in testa aveva il Real Madrid (dove poteva andare a giocare nel 2004) e Giannini: «Era il mio idolo - scrive nel libro il capitano della Roma -. Beh, più che altro mi piacevano i capelli che, quando giocava, erano bagnati, lunghi».
Il dvd rivela il fenomeno Totti tra matrimonio, figli, la città e le sue imprese sportive, ma narra anche di come rischiò di lasciare la Roma per la Samp ai tempi di Carlos Bianchi. E non mancano i momenti negativi come linfortunio prima del Mondiale tedesco o quel maledetto Europeo. «Il mio unico rammarico è lo sputo a Poulsen», confessa. Ma Totti guarda anche al futuro, alla finale di Champions League allOlimpico nel 2009 («se dovessi vincerla potrei pure smettere»).
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